Ad un anno esatto dal primo annuncio di Bitcoin come valuta avente corso legale, possiamo tracciare il primo bilancio dell’esperienza di El Salvador, un’esperienza secondo molti ripetibile, secondo altri migliorabile e per tutti una prima volta per un passo in avanti del genere nell’adozione di Bitcoin.
Adozione che, lo anticipiamo, non è forse andata come si aspettavano i più entusiasti, ma che non ha neanche deluso come invece si aspettavano i principali detrattori di questa iniziativa. Il tutto durante uno dei momenti più difficili della storia recente di El Salvador anche sul piano finanziario, questione della quale dovremo necessariamente parlare, per quanto in realtà poi non così correlata alla scelta del paese di riempire le proprie casse di Bitcoin.
Nel complesso un buon outlook, sul quale potremo investire con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con 100.000$ di capitale di prova – intermediario che ci permette di investire su 72+ cripto, incluso ovviamente il re del mercato.
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Probabilmente sì, dato che il piano di El Salvador riguardo Bitcoin è decisamente più articolato dell’adozione come valuta avente corso legale. Per quanto riguarda questo primo aspetto, la diffusione di $BTC non è, almeno stando a quanto riportano direttamente dal paese, ancora così capillare. I business di una certa taglia devono accettarlo in pagamento, ma passato il boom per il primo regalino targato governo centrale pare che le cose siano, lentamente, scemate.
Dall’altro continua però un turismo che forse mai si sarebbe avvicinato al paese, almeno in quei numeri, legato principalmente alla Ley Bitcoin e al desiderio di vedere l’effetto che fa vivere completamente (o quasi) in $BTC.
Al tempo stesso Chivo, il wallet statale che è stato creato per permettere a tutti di iniziare a scambiare Bitcoin rimane forse l’anello debole della catena: attaccato da praticamente tutti gli esperti, non è sicuramente il meglio che abbiamo a disposizione. Ma si può comunque evitare di usarlo.
Per quanto possa essere interessante valutare l’impatto di Bitcoin nell’economia minuta e di strada, nel piccolo commercio e nei piccoli servizi, per El Salvador le questioni fondamentali che riguardano Bitcoin sono altre.
Che sono stati purtroppo ancora rimandati in vista di momenti migliori sui mercati internazionali. Dopo un primo rinvio soltanto qualche giorno fa il Ministro delle Finanze ha dato un altro metaforico calcio alla lattina, rimandando a data da destinarsi il debutto di questi particolari titoli.
Non è un buon segno, a prescindere da quale sia la ragione effettiva di questo ritardo (fino a qualche settimana fa pare si aspettasse una situazione più tranquilla sotto il profilo interno). Questo in particolare data la situazione non rosea del debito pubblico di El Salvador.
E intorno a questo punto sembrano essere in molti a sorvolare. Il valore dei bond di El Salvador sul mercato secondario è crollato negli ultimi 6 mesi e oggi possiamo portarci a casa quelli a lunga scadenza pagando circa 40 cent per ogni dollaro di crediti acquistati.
Non è una bella posizione in cui trovarsi, in particolare in una fase dell’economia internazionale già piuttosto nervosa e angosciata. Sarà un problema momentaneo? Difficile dirlo, anche se forse avremo qualche spunto ulteriore per capire quale potrà essere il futuro finanziario di El Salvador, con o senza Bitcoin.
Con una preoccupazione di fondo almeno per chi vive integralmente la rivoluzione Bitcoin. Di maretta tra IMF e El Salvador ce n’è stata parecchia. Che le sconquassate finanze di El Salvador lo costringano a tornare a più miti consigli e ad accettare le richieste anti-Bitcoin del Fondo Monetario Internazionale? Noi crediamo di no, ma sarà comunque anche questa una situazione da monitorare molto da vicino.
Il tutto con oltre 2.000 Bitcoin in cassa, che nel caso di ripartenza del mercato potrebbero dare una grossa mano al futuro del paese. Senza essere eccessivamente critici e puntigliosi: quanto sta cercando di fare El Salvador è un passo importante, che mai nessun altro paese al mondo aveva mai provato a fare. E quindi gli andranno anche perdonati eventuali errori o ritardi.
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