Cynthia Lummis, senatrice del Wyoming e che molti conosceranno per un impegno pregresso proprio a favore di Bitcoin, si è espressa in toni molto concilianti, per non dire ottimisti, sul futuro di $BTC.
Non potrà più essere bandito, questo è quanto afferma la senatrice che tra le altre cose è una delle firme di rilievo della legge sulle cripto che è stata preparata negli USA e che verrà presto sottoposta al ramo legislativo degli Stati Uniti.
Un segnale di distensione che a nostro avviso potrà fare soltanto del bene ai mercati, che oggi dimostrano un minimo di vivacità. Possiamo investirci con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito che offre tutti i TOP STRUMENTI del broker – intermediario che propone anche fintech e strumenti di analisi avanzati per un approccio finanziario a $BTC.
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La situazione negli USA si sta facendo più chiara. Sono trapelati i dettagli della legge che dovrebbe normare l’intero settore, legge che sembrerebbe aver risparmiato Bitcoin dalle normative più dure e restrittive. Legge nella quale c’è anche lo zampino della Lummis, che già diverse volte aveva dichiarato aperto sostegno a Bitcoin. Sostegno che continua a ripetere anche in riposta a Michael Saylor, affermando che in realtà il peggio sarebbe alle spalle, che Bitcoin è qui per rimanere e che non vi sarà più la possibilità di vederlo bannato.
Questo il sunto degli ultimi messaggi della senatrice, che incarna un po’ le speranza almeno di una certa frangia degli appassionati di Bitcoin, quella frangia forse più ottimista e maggiormente legata alla possibilità che la politica si schieri a favore, o comunque non in contrasto con Bitcoin. Una frangia che è stata però già tradita diverse volte, con le discussioni, anche sul recente bill che presto passerà al Congresso per la discussione che diventa nuovo tema di accese discussioni.
È la stessa opinione che abbiamo visto ripetere anche da Michael Saylor di MicroStrategy, che però non è condivisa da tutti (compreso chi vi scrive). Gli equilibri della politica sono mutevoli, e senza essere eccessivamente pessimisti, siamo costretti a ricordare a tutti i nostri lettori che nessuno avrebbe immaginato, prima del 1900, una confisca urbi et orbi dell’oro. Cosa che poi è avvenuta, anche se in un contesto molto particolare.
Preferiamo affidarci alla PoW e alla tecnologia insita in Bitcoin per dormire sonni tranquilli e per essere certi che sia qui anche tra decenni, piuttosto che sull’appoggio di questa o di quella maggioranza politica. Per quanto si possa poi ritenere trasparente l’operato di Lummis, che pur in un certo senso ha sicuramente aiutato la causa.
Alla legge, che deve essere approvata ancora però dalle autorità legislative degli Stati Uniti, in molti stanno già attribuendo una sorta di potere salvifico, una sorta di ruolo di spartiacque tra incertezza e futuro invece brillante per Bitcoin. Sarà sicuramente così? Staremo a vedere. Per ora i mercati non sembrano aver preso male la notizia, che in un momento con questo livello di nervosismo sembra essere letteralmente grasso che cola.
L’unico elemento di certezza che abbiamo per adesso è che a Bitcoin viene riservato un trattamento forse di favore, che però a nostro avviso non dipende dalla benevolenza del comitato bipartisan che si è occupato di redigere la legge, ma dal fatto che i politici sono ben consci del fatto di poter fare poco per renderlo illegale, data anche la natura incensurabile di $BTC.
E qui esprimeremo un’opinione molto forte, che forse farà fatica a farsi strada anche tra diversi appassionati. Nonostante tutti, noi compresi, abbiano salutato con un certo entusiasmo quanto avvenuto a El Salvador, nonostante tutti abbiano fatto lo stesso con quanto avvenuto nella Repubblica Centrafricana, riteniamo che Bitcoin non avrà bisogno della politica per emergere come esperienza di pagamento e di tutela del patrimonio superiore.
E che anzi certi indebiti interessi da parte di una politica purtroppo spesso a caccia di pubblicità gratuita o quasi, possano quasi rallentarne lo scopo. Vedremo se sarà questo il caso anche con la nuova legge negli USA o se qui ci sarà spazio per degli sviluppi più autonomi e più trasparenti.
Domani abbiamo preparato una live che si occuperà di privacy e di rapporto anche tra Bitcoin e la politica, intesa anche in termini di monopolio della forza e di rispetto dei diritti individuali.
Avremo così modo anche di interagire con la chat e di magari dire la nostra su qualche domanda che vi attanaglia, anche in termini di attenzione del pubblico per l’intero comparto, spessa mascherata dietro la facile scusa della tutela degli interessi e dei patrimoni dei piccoli investitori, sempre trattati alla stregua di imbecilli o di inetti che non sarebbero in grado di fare scelte autonome. Ci sarà da divertirsi, ve lo promettiamo!c
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