Un piccolo imprenditore neozelandese ha messo all’asta la casa di famiglia per venderla in Bitcoin. I compratori potranno pagare anche in valuta fiat, col ricavato che in questo caso sarà convertito nella criptovaluta.
L’asta si aprirà ufficialmente il prossimo 19 luglio. Il venditore è intenzionato a sfruttare la fase bear dei mercati, per incassare una quantità più cospicua di Bitcoin in attesa di una sua prossima rivalutazione, una mossa che farà gridare al numero anche da parte dei più attivi staker di Satoshi.
Una notizia molto buona per Bitcoin all’interno di un mercato che continua a faticare ad investire in modo deciso il trend, con queste notizie però che segnalano come in realtà l’adozione vada avanti. Possiamo investire su Bitcoin con eToro – vai qui per ottenere un conto di prova gratuito per TESTARE le FUNZIONALITÀ PREMIUM – intermediario che ci permette di investire su $BTC con funzionalità principalmente finanziarie.
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Vendere casa per accumulare Bitcoin
Scelta apparentemente coraggiosa, quella di Altar Peni, piccolo imprenditore neozelandese che si procurava da vivere vendendo zucchero filato. Questo fino a quando l’attività di famiglia non è stata messa in ginocchio dalla pandemia, che ha bloccato eventi e manifestazioni, mandando inevitabilmente in fallimento tantissime iniziative dell’indotto.
Tra queste figure ci sono il nostro Altar e la sua consorte, che a suon di dolci bastoncini hanno tirato su sei figli nella ridente Auckland. Prima del fallimento i due non sapevano un granché di Bitcoin e più in generale criptovalute. Gli eventi che hanno cambiato rapidamente le loro vite sono stati forieri di illuminazioni su un mondo che prima di quel momento sembrava ai loro occhi destinato a un universo parallelo.
Mondo che però non ha tardato a manifestare il proprio fascino su uno che per vivere fa l’imprenditore. Il nostro ha dapprima trasferito la famiglia dai suoceri, per affittare l’immobile e guadagnare tempo: dopo un’attenta fase di studio, Altar Peni ha intuito le potenzialità di Bitcoin e ha deciso di vendere la casa di famiglia per accettare pagamenti nella criptovaluta per eccellenza.
La proprietà andrà all’asta il prossimo mese, e di concerto con agenti immobiliari e avvocati che stanno seguendo l’operazione, Altar potrà visualizzare in tempo reale il controvalore in Bitcoin delle offerte piazzate in valuta fiat.
Daremo priorità a chi sarà disposto a pagare in Bitcoin. Se l’acquirente offrirà dollari neozelandesi, convertiremo l’importo in criptovaluta alla chiusura dell’asta.
Il pensiero dell’imprenditore, riassunto in queste sintetiche parole, dimostra la sua determinazione a portare a termine l’operazione in Bitcoin. Altar Peni non è affatto preoccupato dal suo valore che in questa fase bear è sceso considerevolmente, ma anzi lo vede come un’opportunità.
Una mossa strategicamente corretta?
Altar decide di vendere nel momento in cui il mercato immobiliare locale vede aumentare i prezzi delle abitazioni, e con Bitcoin ai suoi minimi questo si tradurrà nella possibilità di incassare una maggior quantità di criptovaluta. Un investimento che darà i suoi frutti nel tempo, e che dimostra la lungimiranza dell’imprenditore protagonista di questa storia. Che la direzione sia quella giusta ce lo confermano scelte di grandi gruppi della finanza tradizionale come quella di Citigroup, che sta investendo nell’indotto Bitcoin con mosse che non hanno mancato di suscitare scalpore tra gli operatori.
Un ulteriore salto di settore vede aziende del lusso scegliere la stessa criptovaluta per il proprio business, ennesima conferma del fatto che intorno a Bitcoin c’è fiducia, soprattutto in un momento in cui altri asset stentano a riprendere fiato. Per tornare all’immobiliare, esempi di compravendita in Bitcoin arrivano ormai da tempo e da ogni parte del mondo, e in tutti i casi ci troviamo a parlare della criptovaluta che ha dato origine a tutto. Sarà un caso?
Magari Altar tornerà a darci modo di scrivere ad asta conclusa, ma due dati ci fanno intuire che il nostro, in fatto di affari, non è uno sprovveduto. La casa di Auckland, comprata per 378.000 dollari neozelandesi, ora ne vale oltre 800.000. E lui li vuole in Bitcoin.
Buongiorno a tutto il gruppo. Dobbiamo partire da una regola importante se non la più importante e cioè che il valore di un qualsiasi investimento è sempre legato al suo prezzo. Più è alto il prezzo che paghiamo, più basso sarà il nostro rendimento futuro. Probabilmente il signor Altar avrà individuato nel prezzo attuale di Bitcoin il suo bottom e con molta pazienza aspetterà di vederlo ritornare sui suoi massimi, con molta pazienza sapendo che ciò che conta di più negli investimenti è la gestione del tempo.
Buona giornata.
Lasciando perdere btc per un momento bisogna dire che sotto il profilo dell’investimento è un errore di gestione del capitale.
Il sig Altar è già in utile a questo punto, personalmente venderei, acquisterei una casa più piccola con magari il 50% dell’utile, così da non dover vivere dalla suocera😀, il restante 50% lo dividerei in questo momento storico in: 75% un’altra immobile oppure ancora meglio dei terreni in cui mettere a dimora alberi da frutta o da legna o quel che si vuole e il restante 25% lo dividerei ancora 50% btc 50% asset meno rischiosi.
Poi spero che il sig Altan si sia fatto I conti, perché in Italia se hai la prima casa da più di 5 anni non paghi la plusvalenza ma ti aumenta l’IRPEF se non riacquisti entro un anno, poi pagherai il 26% sulla plusvalenza che ti darà btc, poi esatto il tempo che deve trascorrere…….insomma bisogna ragionare bene e fare un bel po di conti.
Comunque forza btc.
Buongiorno a tutto il gruppo. Da questo punto di vista do ragione a Giorgio, l’investimento immobiliare in Italia è soggetto a sempre più tassazioni e spese per far si che tutti ci mangino sopra. Un business che non ha ancora conosciuto crisi, a parte quando c’era il lock down, che il signor Altar potrebbe prendere in considerazione, è investire nei club per soli uomini in Austria o in Slovenia (in questi paesi e se non erro anche in Germania questa attività è legale). In Slovenia c’è una struttura già pronta che aspetta solo un imprenditore pronto a investire e la pressione fiscale è molto bassa. Ovviamente il signor Altar dovrà fare i conti su ciò che pensa sua moglie a proposito di questo business.
Buona giornata.
🤣🤣ottimo Mr Klaus.
Comunque ti garantisco che in questi ultimi anni si sono potuti fare acquisti molto vantaggiosi, anche in zone turistiche italiane completamente snobbate dagli italiani ma molto appeezzate dai nord europei.
Alziamo un po l’asticella dei commenti, diciamo che bisogna avere un po di solidità prima di buttarsi a capofitto nelle crypto.
Forza btc Comunque è sempre
Buongiorno Giorgio concordo con te sulle zone turistiche italiane snobbate. Il problema è che molti italiani si sentono traditi dal proprio Paese e non vogliono più investire in Italia anzi molti se avessero la possibilità se ne vorrebbero andare. Per quel che riguarda le cripto, sempre e comunque forza BTC anche se siamo consapevoli che vorrebbero cancellarlo dalla faccia della terra. Tutto ciò che non possono controllare lo vogliono bannare. Vedremo se Bitcoin vincerà anche questa volta. Le cripto sono un asset di rischio che secondo me ci sta in un portafoglio ben diversificato. I migliori portafogli sappiamo tutti però che dovrebbero essere concentrati in pochi asset ma per far questo, noi comuni mortali, avremo bisogno della cosa più importante che riguarda gli investimenti e cioè della Giusta Informazione. Nel frattempo per uscire dallo stress andiamo a rilassarci in qualche club in Austria.
Buona giornata
🤣🤣ho qualche amico che ti seguirebbe in Austria…..divertiti.
Comunque btc DEVE essere in portafoglio, ci deve essere però nella misura adeguata al portafoglio stesso.
Lo dico solo a te, sono qui che aspetto come un cobra per far partire il morso e in realtà l’altra domenica ho esitato e alla fine mi sono solo morso le dita…..mannaggia a me……….sono sicuro che per fortuna purtroppo posso assestare un colpo migliore tra un po……oh ma non dirlo a nessuno.