HTC ha sviluppato uno smartphone con funzionalità dedicate al metaverso. Il lancio è previsto per questa settimana, anche se dai piani alti dell’azienda di Taiwan non sono trapelati molti dettagli. L’integrazione di tecnologie basate su blockchain sembra essere la naturale evoluzione di un prodotto che, data la sua popolarità, non può più ignorare un ecosistema ormai diffuso in maniera altrettanto capillare.
Il gigante dell’elettronica di consumo si evolve in chiave cripto, anticipando le mosse di quasi tutti i suoi concorrenti. Una scommessa in tempi di bear market che con buone probabilità frutterà un vantaggio competitivo nel momento in cui le acque si saranno calmate, con gli altri produttori che, ne siamo certi, svilupperanno i loro modelli in chiave Web3.
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Sicuramente la mossa di High Tech Computer Corporation non coglierà del tutto impreparati i giganti dell’elettronica di consumo, che immaginiamo impegnati con lo sviluppo di tecnologie simili, e probabilmente già a un buon livello di maturità.
I fatti però parlano chiaro: HTC presenterà domani, martedì 28 giugno, il primo smartphone di largo consumo con tecnologie dedicate al metaverso integrate. E per quanto ne sappiamo, sarà il primo tra i big. Il produttore di Taiwan arriva da un periodo di calma piatta, dopo aver dominato mercati importanti come quello indiano per anni, facendo uscire un nuovo modello dopo l’altro con un ritmo a dir poco serrato.
Sarà stata la calma prima della (cripto)tempesta? Dai piani dirigenziali non sono trapelati molti dettagli a tal proposito, con Chaoying Huang che a marzo aveva preannunciato l’uscita del criptofonino per il mese in corso, dichiarando contestualmente che l’azienda non avrebbe abbandonato lo sviluppo di smartphone tradizionali.
In HTC non sono del tutto nuovi a tale ecosistema, visto che già un paio di anni fa avevano lanciato un paio di smartphone progettati per funzionare come veri e propri wallet compatibili con Bitcoin e altri asset. HTC Exodus, evoluto poi in 1S, è stato di fatto uno degli smart più importanti ad offrire una possibilità del genere.
Negli anni l’azienda ha investito molto nello sviluppo di tecnologie VR e AR, che con ogni probabilità ritroveremo nel modello che uscirà domani per una perfetta integrazione con Vivaverse, il metaverso sviluppato da High Tech Computer Corporation.
Il criptofonino, ci perdonino in HTC ma in assenza di un nome in qualche modo dobbiamo pur chiamarlo, secondo indiscrezioni sarà perfettamente compatibile con i dispositivi Vive AR e VR della stessa azienda, e molto probabilmente affiderà i calcoli al chipset Qualcomm Snapdragon di ottava generazione.
Del modello annunciato da Solana invece sappiamo qualcosa in più: display 6,67″ con pannello OLED, archiviazione a partire da 512 GB e 12 GB di RAM per un prodotto di fascia alta con OS Android che costerà intorno ai 1.000 dollari sul mercato statunitense.
No, non ci siamo trasformati in una redazione hi-tech, perlomeno non in ambito elettronica di consumo, ma il lancio di Saga di cui vi abbiamo raccontato pochi giorni fa ci aveva fatto notare con piacere che la notizia aveva fatto da booster istantaneo alle quotazioni di $SOL.
Una ventata di ottimismo sui mercati, che ci auguriamo di poter vedere nuovamente quando, domani, HTC svelerà il suo smartphone nativo Web3. Sarà il primo, per i brand che producono su larga scala, e di certo non l’ultimo.
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