Le cripto-regole sono sulla bocca di tutti. E mentre l’Europa attende a breve le ultime decisioni sul framework legale MiCA, c’è chi si muove anche tra i nostri vicini di casa. Questa volta è infatti il Marocco, che tramite il capo della banca centrale conferma alla stampa che il suo paese sta lavorando ad una regolamentazione per tutto il comparto cripto.
Segno anche questo del fatto che nonostante il bear market nessuno pensa che si tratti più di una meteora. Un mercato da inserire all’interno di una gabbia legale, cosa che non piacerà a molti ma che al tempo potrebbe aiutare il settore a crescere finanziariamente. Possiamo investirci con eToro – vai qui per ottenere un conto di prova gratis con CAPITALE VIRTUALE di 100.000$ – intermediario che ci offre il top del mercato con un cripto listino di 75+ asset.
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Un trend che ormai attraversa tutti i paesi, da quelli economicamente più sviluppati a quelli emergenti. Soltanto pochi giorni fa abbiamo avuto la prima proposta negli USA e in Europa ci aspettiamo che si approvi il MICA a stretto giro di posta.
Alla lunga lista di paesi che si stanno occupando della vicenda si aggiunge adesso il Marocco, che tramite il Capo della Banca Centrale conferma che il paese si sta già muovendo per una normativa completa sul settore.
Una cosa che non piacerà agli appassionati è che, sempre secondo quanto riportato da Abdellatif Jouahri, il Marocco starebbe agendo in linea con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, entrambe istituzioni che non hanno esattamente un approccio soft nei confronti di Bitcoin e delle criptovalute. Approccio che però ci riserviamo di giudicare, nel caso del Marocco, soltanto quando avremo davanti la relativa legge o gruppo di leggi.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che è comunque un ottimo segnale che giurisdizioni non esattamente morbide verso le cripto in passato stiano pensando di offrire uno spazio chiaro all’interno del quale muoversi. Senza dimenticare che in assenza di regolamentazioni comunque chi vuole darsi da fare può accedere al comparto, senza che nessuno tecnicamente possa impedirglielo.
Non abbiamo più avuto notizie dalla Turchia, affaccendata in questioni decisamente più importanti, che nonostante abbia confermato di avere una legge pronta non ha compiuto ulteriori passi.
Lo stesso per tanti altri paesi che si erano cimentati in una sorta di gara a chi sarebbe arrivato prima. Staremo a vedere, all’interno di una sana competizione che vede paesi come la Repubblica Centrafricana voler diventare un hub per Bitcoin e cripto e altri paesi tentare un approccio maggiormente restrittivo.
Una competizione che sarà vinta, almeno a nostro avviso, dai primi, che potranno così attirare capitali, aziende, programmatori ed esperti che potranno offrire un boost importante per le loro economie.
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Vedi Commenti
stranissimo connubio... FMI e Bitcoin?!? io sento puzza di bruciato! temo che la vera paura del FMI sia la lenta (ma inarrestabile) caduta delle fiat in favore di BTC, e quindi l'unica regolamentazione che accetterebbe sarebbe una assurdamente castrante per BTC (chennesò tassa del 10% su ogni transazione o baggianate simili)
ma giustamente staremo a vedere, sempre meglio aspettare prima di fasciarsi il capo :)
NO ANTONIO FERMOOO NON INFILARE LE DITA NELLA PRESA DI CORRENTEEEEEEE AAAAAAAA PURE UIL CAPS LOCK E' RIPARTITOOOOOOOOOOOO MA CHE SUCCEDE IN QUESTA CASAAAAAAA