Come prevedibile SEC, l’authority che si occupa di vigilare sui mercati finanziari negli Stati Uniti d’America, ha rigettato la domanda di Grayscale per la trasformazione del suo trust in un ETF Bitcoin Spot. Una vicenda che ormai si trascina da tempo tra SEC e diversi gestori e che sta assumendo tutte le proporzioni di una farsa.
Questa volta però sarà diverso, perché come promesso da Grayscale, l’ennesimo gran rifiuto comporterà per l’authority una causa legale. Causa che sarebbe stata già avviata da Grayscale e che potrebbe costringere SEC a spiegare pubblicamente cosa c’è dietro questi reiterati rifiuti.
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SEC rigetta la domanda di Grayscale: no all’ETF Bitcoin Spot
Quella di Grayscale era già una situazione molto particolare. La domanda sottoposta a SEC ormai svariati mesi fa non riguardava un fondo ex-novo, ma piuttosto la conversione del suo Trust Bitcoin, che all’interno del suo portafoglio ha Bitcoin effettivi, in un ETF classico.
Una domanda che è stata rigettata quando in Italia era la notte tra il 29 e il 30 giugno e che ora apre a scenari però diversi rispetto a quelli che abbiamo visto in occasione di altri rifiuti. Grayscale aveva annunciato la preparazione di una causa legale nel caso di rifiuto e a quanto pare, dalle prime reazioni, sarà proprio questa la strada che verrà seguita dal gruppo. Gruppo che fa capo ad uno dei giganti del settore digital, che governa anche diversi servizi per le imprese, per i fondi e per gli istituzionali.
Si tratterà dunque di una sfida ai piani alti, con SEC che verrà trascinata in tribunale a giustificare la propria posizione sugli ETF Bitcoin a replica fisica, con gli USA che rimangono una delle poche economie avanzate che non offrono accesso a questo tipo di prodotti.
Il rifiuto sarà anche questa volta stato giustificato da quella che è la dottrina Gensler, che pretende l’emersione di un mercato maggioritario sugli scambi in Bitcoin da parte di enti verificabili e trasparenti verso SEC, prima di approvare un prodotto finanziario di questo tipo. Qualcosa che per Bitcoin e per la configurazione del proprio mercato potrebbe essere praticamente impossibile.
IL comunicato stampa di Grayscale
La reazione di Grayscale Investments è stata immediata, con il gruppo che ha confermato di essere preparato a qualunque tipo di evenienza. Con un lungo comunicato stampa ha confermato l’avvio delle procedure per intentare una causa legale contro SEC:
Grayscale supporta e crede nel mandato di SEC per la protezione degli investitori e per il mantenimento di mercati ordinati, giusti ed efficienti, per favorire la raccolta di capitale. Siamo pertanto fortemente contrariati dall’ultima decisione di SEC e siamo in forte disaccordo con quanto avvenuto, ovvero con l’ennesimo diniego per un ETF Bitcoin spot per il mercato USA.
Questo il commento di Michael Sonnenshein, CEO di Grayscale, il quale ha aggiunto ulteriori dettagli sul futuro di questa contesa.
Tramite la nostra revisione crediamo che gli americani abbiano dimostrato uno strabordante desiderio di vedere la conversione del nostro fondo in un ETF, che sbloccherebbe miliardi di dollari di capitali degli investitori, portando il più grande fondo al mondo su Bitcoin all’interno del perimetro regolamentare degli Stati Uniti. Continueremo ad utilizzare tutte le risorse del fondo per proteggere i nostri investitori e un trattamento del regolatore che sia giusto anche nei confronti dei veicoli di investimento su Bitcoin.
Posizione più che comprensibile che è soltanto la prima schermaglia di quella che potrebbe diventare una lunga diatriba tra uno dei fondi più importanti al mondo per quanto riguarda Bitcoin, che fa capo ad un gestore di investimenti di proporzioni altrettanto importanti. Nel complesso dunque una situazione complicata per SEC, che anche sul fronte della causa contro Ripple non sta facendo una bellissima figura.