Arrivano altri exchange di grande spessore in Europa e nello specifico anche in Italia. Dopo quanto fatto da Binance, ora è il turno di Coinbase, che secondo quanto riportato da diverse testate USA starebbe appunto organizzando il suo “tour” di licenze anche nell’UE.
Un percorso che tra le altre cose arriva nel gran giorno, si fa per dire, che dovrebbe vedere l’approvazione del passaggio semi-definitivo di MiCA, il gruppo di regole europee che puntano a rivoluzionare il modo in cui proprio gli exchange andranno ad operare. Una situazione molto particolare, che merita di essere analizzata anche per capire quanto avverrà nello spazio delle cripto nei prossimi mesi e anni.
Una buona notizia per Coinbase – vai qui per aprire un conto gratuito – intermediario exchange che sta vivendo un momento non brillante della sua vita e che proprio per questo motivo sta guardando anche all’Europa in modo più deciso.
Un exchange che rimane comunque uno dei più rilevanti e con degli ottimi strumenti tanto per l’acquisto quanto per lo scambio rapido, con un gran numero di crypto asset a listino.
Coinbase parte alla rincorsa delle licenze che gli permetteranno di essere un exchange pienamente riconosciuto anche in Europa, seguendo quello che è il cammino già intrapreso da altri operatori del settore.
Si parla anche di Italia, paese dove sono già arrivati in pompa magna altri operatori e che rimane un mercato assolutamente centrale per chi offre servizi legati al mondo di Bitcoin e delle criptovalute.
Si parla infatti di Francia, Olanda e anche Svizzera, oltre alla presenza già stabile in Germania, Irlanda e Regno Unito. Una presenza che diventa così capillare e che racconta un po’, anche se tra le righe, quello che sta effettivamente accadendo all’interno dell’Unione Europea.
Nonostante infatti oggi sia il gran giorno del MiCA, gli operatori di una certa stazza, come nel caso di Coinbase, si stanno muovendo in realtà per conto proprio, trattando passo per passo con ciascuno degli stati membri dove gli interessa operare. Una situazione estremamente frammentata che sarà difficile unificare e che potrà creare dei veri e propri incubi normativi da un paese all’altro, segmentando quello che in realtà dovrebbe essere, almeno sulla carta, un mercato unico.
Basti pensare a quanto detto da Cipro qualche tempo fa, uno dei paesi che come l’Italia ha deciso di muoversi in anticipo rispetto all’UE, proprio per i ritardi di Bruxelles nel fissare delle regole comuni per gli operatori del settore.
Si tratta di una notizia comunque buona per Coinbase, exchange che non si trova in buone acque e che in seguito al bear market ha anche licenziato una parte consistente della sua forza lavoro.
Tutto questo mentre il tempismo per la quotazione in Borsa non è stato uno dei migliori e con le banche d’affari che stanno rivedendo l’outlook al ribasso. Per quanto però in momenti di bear market ci si possa far prendere la mano dal pessimismo, dichiarare come morta Coinbase rimane comunque piuttosto eccessivo.
Staremo a vedere se l’ingresso in altri paesi UE in qualità di exchange riconosciuto gioverà al recupero di un outlook positivo per Coinbase e e sarà in grado di scacciare o meno le preoccupazioni che si sono annidiate nel cielo dell’azienda.
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