In un curioso sviluppo dell’evento principale che sta tenendo i mercati sulle spine, Celsius ha ripagato ieri circa 120 milioni di dollari verso Maker, abbassando notevolmente la soglia di prezzo di Bitcoin che comporterebbe, per il gruppo, una certa liquidazione delle posizioni.
Una situazione interessante, e in un certo senso fonte di rilassamento per i mercati, con il gruppo che contro ogni previsione di soltanto qualche giorno fa potrebbe cominciare a imboccare una strada giusta verso un potenziale recupero di solidità, aiutata anche da una situazione sui mercati del suo token $CEL molto interessante, perché legata ad un tentativo di short squeeze organizzato.
Una situazione inaspettata e che potrebbe essere in parte responsabile per la corsa del mercato durante la sessione asiatica. Per chi ritiene che possa continuare, abbiamo a disposizione Capital.com – vai qui per richiedere una demo gratuita con intelligenza artificiale inclusa – intermediario che ci offre tutti gli strumenti più importanti per fare analisi e anche per gestire ordini su 140+ cripto asset che sono già presenti a listino.
Abbiamo infatti MetaTrader 4, la piattaforma più professionale per chi fa trading sui mercati finanziari, così come abbiamo TradingView che può essere direttamente collegato con il WebTrader interno, che è dotato anche di algoritmo di intelligenza artificiale che indica errori nella composizione del portafoglio. Con 20€ possiamo passare ad un conto reale di trading.
Celsius rimborsa 120 milioni di dollari di prestiti su Maker
Ed è una buona notizia, perché in realtà forse in pochissimi si aspettavano una soluzione di questo tipo, e in pochi si aspettavano che Celsius sarebbe riuscita a recuperare capitali così in fretta. Capitali che potrebbero sicuramente arrivare dal boom sul mercato di $CEL, parzialmente innescato da un tentativo organizzato di short squeeze e che sta avendo i suoi frutti, almeno per ora. O potrebbe trattarsi anche di prestito di soggetti terzi che andranno a palesarsi nei prossimi giorni e nelle prossime ore, anche se date le pessime condizioni finanziarie di Celsius ci risulta difficile pensare questo.
Ricordiamo infatti ai nostri lettori che secondo voci di corridoio FTX sarebbe fuggita a gambe levate, indicando la presenza di un buco di oltre 2 miliardi, che tra le altre cose non emerge dall’analisi dei wallet collegati a Celsius stessa, con una posizione complessiva che potrebbe essere ancora più compromessa di quanto appare. In questo contesto l’unico dato che si ha da commentare sono i 120 milioni restituiti in meno di 24 ore e su tre diverse trance verso Maker, una restituzione che ha portato il livello di prezzo di Bitcoin che innescherebbe una liquidazione coatta a poco meno di 5.000$. Prezzo che anche i più pessimisti sull’attuale situazione di mercato mai si sentirebbero di ritenere possibile.
È questa l’unica posizione debitoria di Celsius che è a rischio?
Assolutamente no, e infatti chi indica nei 5.000$ di prezzo di Bitcoin la soglia del disastro potrebbe sbagliarsi per due motivi. Il primo è che non possiamo avere certezza dell’effettiva composizione del patrimonio di Celsius, in secondo luogo perché permangono comunque debiti importanti, sebbene sovra-collateralizzati, sia su Maker sia su altre piattaforme, che hanno come collaterale non solo Bitcoin.
- Su Maker
Esiste ancora una posizione a debito di 77 milioni di dollari circa, una posizione che però è coperta da 23.962 wrapped Bitcoin. Qui il conto della serva è relativamente semplice, in quanto a collaterale ci sono soltanto Bitcoin. Il prezzo per la chiamata sarebbe di 3.200$ e rotti. Siamo estremamente lontani e possiamo considerarla come piuttosto solida come posizione.
- Su Compound
Ci sono circa 100 milioni di dollari in DAI da coprire, a fronte di 14.436 Bitcoin offerti a copertura e la presenza di una quantità comunque interessante di Ethereum. Anche qui la soglia di prezzo da raggiungere per la liquidazione coatta è molto più bassa dei prezzi effettivi delle cripto suddette sui mercati oggi.
- Su AAVE
Su AAVE c’è la piìù corposa delle posizioni di debito presenti nel portafoglio “ufficiale” di Celsius. Sono stati infatti ottenuti 153 milioni in USDC, così come 25 milioni in DAI. Sono coperti al momento da 460 milioni di controvalore in stETH (il cui prezzo aveva barcollato negli scorsi giorni e da una quantità comunque importante di WBTC, per circa 115 milioni ai valori attuali**. Anche qui la sovracollateralizzazione è di livello importante e non si dovrebbero avere problemi sul breve.
La situazione, analizzando soltanto il wallet in questione potrebbe sembrare recuperabile, anche se riteniamo che ci siano problemi altrove – forse anche offchain – che ci devono costringere al recupero di un atteggiamento di più sano scetticismo sulle posizioni di Celsius. I due miliardi di buco di cui si era parlato soltanto qualche giorno fa sono concreti? Sono reali? Sarà possibile coprirli? Oppure non esistono ed è il solito FUD che continua ad alimentare una crisi dei mercati dalla quale sembra difficilissimo uscire?
Il tutto con un’ulteriore incertezza: pare che la vault in questione di Maker sia da riferirsi a Celsius, ma non ci sono mai state conferme ufficiali. E nonostante in molti puntino al rilancio di $CEL come fonte dei fondi utilizzati,rimane il dubbio che in realtà si siano fatte operazioni molto meno trasparenti: finché la società non mostrerà effettivamente cosa ha fatto con il supporto di dati e operazioni on chain, rimaniamo nella sfera delle illazioni più pure.
NOTA: l’eventuale liquidazione delle posizioni di Celsius non avrebbe alcun tipo di effetto negativo sui tre protocolli di cui sopra. Sono liquidazioni automatiche e coperte.