Il gruppo Meta non sembra spaventato dal crollo dei mercati e prosegue deciso verso l’adozione dei Non Fungible Token per i suoi social network. Lo ha chiarito Stephane Kasriel, dai vertici dell’azienda, in una recente intervista al Financial Times.
Continua così la rincorsa di Zuckerberg alle opportunità che blockchain e criptovalute possono offrire al settore. Una strategia che servirà anche per costruire un vantaggio competitivo su soggetti come TikTok che hanno già dimostrato di saper erodere utenti e fatturato al colosso di Menlo Park.
Niente di nuovo, verrebbe da dire, perché i NFT si confermano una pietra angolare del futuro del digital. Ma quando c’è un gruppo come Facebook a spingere, le cose cambiano radicalmente. Possiamo investire sul comparto con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratis con CAPITALE DI PROVA ILLIMITATO – che a listino, tra 140+ cripto, incluse le migliori del comparto non fungible tokens.
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No, Meta di Facebook non ha intenzione di mollare!
Quello che segue è un messaggio forte e chiaro, affidato alle colonne del Financial Times e destinato a rassicurare utenti e, forse con priorità maggiore, investitori e partner tecnologici.
I NFT rappresentano un’enorme potenzialità per i nostri utenti, e come azienda dobbiamo fare di tutto per permettere loro di usare, scambiare e vendere collezionabili digitali sulle nostre piattaforme, così come gli stessi creano e condividono contenuti.
Il messaggio è da attribuirsi a Stephane Kasriel, head of Commerce & Meta Financial Technologies del gruppo Meta dal 2020. Il suo curriculum vitae lo vede A.D. di Upwork e dirigente in PayPal, prima di unirsi alla grande famiglia di Facebook.
Un percorso professionale decisamente credibile, che ha portato il nativo parigino a rilevare la poltrona di David Marcus, nostra vecchia conoscenza dalle alterne fortune che tenta il rilancio personale con Lightspark, dopo la fallimentare esperienza Libra-Diem in seno a Facebook.
Facebook che sotto la nuova egida Meta ha iniziato ad esplorare funzionalità offerte dai NFT mandando avanti un ristretto gruppo di account Instagram, con la successiva espansione verso le altre piattaforme prevista per un momento successivo.
Della vicenda ne abbiamo parlato di recente sottolineando come, dopo gli insuccessi di Libra, finalmente Zuckerberg sembra aver trovato la quadra per mettere le mani sul territorio delle criptovalute, che mai come adesso può essere ignorato.
Neanche adesso, anzi soprattutto adesso, con i mercati in fase ribassista che spaventano più di un addetto ai lavori. Semplicemente bisogna agire con cautela, riportando ancora una volta il pensiero di Stephane Kasriel, che ribadisce il suo impegno e i suoi investimenti in blockchain e tecnologie derivate. Si tratta di un ecosistema ancora da esplorare e che deve ancora dimostrare tutte le sue potenzialità per un’azienda che guadagna da like e condivisioni.
Nei piani di Kasriel c’è anche un metaverso aperto, per offrire spendibilità dei Non Fungible Token anche su piattaforme esterne al gruppo Meta, e questo la dice lunga di quanto in azienda siano attenti alle reali necessità degli utenti. Un aspetto che in ambito crypto gaming assume una rilevanza sempre centrale, e che il colosso dei social network sembra aver intuito prima di altri competitor.
Non ci sarà soltanto Meta/Facebook nello spazio
Utenti al centro del cripto programma che il gruppo Meta sta mettendo a punto. Un programma che nasce anche dalla necessità di rispondere a competitor quali TikTok che non si sono fatti pregare e hanno indovinato la formula giusta per portare via una corposa fetta di giovani utenti soprattutto da Facebook.
Formula alla quale Kasriel risponde con un piano che dovrebbe generare un fatturato di 3 trilioni di dollari nei prossimi 10 anni. L’idea alla base è quella di lasciare gli utenti liberi di creare e vendere i propri NFT, attraverso i propri avatar.
Piani futuri grandiosi, ma che affondano le radici in un presente fatto di concreti e piccoli passi. L’integrazione di Ethereum nei primi account mandati avanti a fare da beta tester sta lì a dimostrarlo, funzionalità peraltro già pienamente operativa in Twitter.
Piani che, come si evince dalla lunga ed esaustiva intervista al Financial Times, hanno tutte le carte in regola per rassicurare investitori e utenti. E perché no, anche i mercati.