Continua la febbre da stablecoin nel settore delle criptovalute, con un altro grande e importante protocollo che guarda appunto a questo mercato, pronto a creare la propria versione di token ancorato al dollaro.
Questa volta è il turno di AAVE, che nella giornata di ieri ha annunciato per tramite del suo CEO l’avvio di valutazioni e lavori per $GHO, che sarà appunto un token stable legato al dollaro, che vedrà però la luce soltanto dopo la discussione del proposal e conseguente voto della community degli stakeholder.
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Anche AAVE nell’agone degli stablecoin
AAVE è, per i nostri lettori che non dovessero ancora conoscere questo protocollo, uno dei più importanti player del settore DeFi, uno dei pochi sui quali forse tutti hanno certezza di sopravvivenza anche da questo crypto-inverno. Il protocollo continua ad essere una parte molto rilevante del funzionamento dell’intero ecosistema della finanza decentralizzata e continua ad allagare i propri scopi con nuove funzionalità.
Ultima in ordine temporale è il progetto per uno stablecoin, in una versione che ricorda molto da vicino DAI di Maker, e quindi in versione sì semi-algoritmica, ma con un collaterale che dovrà essere superiore al 100% del valore dei token stable emessi. Una formula che per ora è, a conti fatti, l’unica che è riuscita ad avere successo e a mantenersi stabile e ancorata al dollaro anche durante le fasi più complesse per il mercato.
Il collaterale potrà essere inoltre di diversa natura, con più cripto che saranno supportate, e con gli stessi asset che continueranno a generare interessi anche mentre sono bloccati come collaterale. Con l’obiettivo dichiarato, da parte del CEO del gruppo, di diventare un riferimento non solo per l’adozione tramite l2, ma anche per casi d’uso al di fuori di internet.
Un progetto dunque molto interessante, con la DAO che imporrà un tasso di interesse per il prestito e che potrà essere inoltre modificato tenendo conto delle condizioni specifiche di mercato, con l’organizzazione decentralizzata che governa AAVE che si comporterà come una sorta di banca centrale, andando ad espandere e comprimere gli interessi per raggiungere una sorta di equilibrio.
Sempre secondo il poco che possiamo sapere adesso, ci sarà anche un piano di sconti per chi detiene stAAVE per ottenere $GHO a tassi più bassi di quelli di mercato, mossa che con ogni probabilità è stata pensata per spingere l’adozione iniziale.
Più ritorni per AAVE come protocollo
Un approccio di questo tipo permetterà ad AAVE di incamerare una quantità di commissioni importante e che andrà di pari passo con l’utilizzo dello stablecoin in questione, con una somma che dovrebbe essere superiore agli incentivi che verranno distribuiti agli utenti.
Per la somma il gruppo avrebbe già delle destinazioni molto interessanti, che potrebbero rinnovare la dominance di AAVE nel suo settore di pertinenza.
Questo aumento di introiti può esser utilizzato per innovare, per supportare chi contribuisce all’ecosistema e per migliorare lo stato patrimoniale del progetto durante le fasi di ribasso dei mercato, e per qualunque altra cosa decida la DAO.
Ne sapremo comunque di più il prossimo 11 luglio, quando secondo quanto è stato riportato dal CEO del gruppo, Stani Kulechov, dovremmo vedere all’opera $GHO. Il mercato degli stablecoin si arricchirà pertanto di un nuovo player, con un solido progetto alle spalle e una reputazione sicuramente migliore di quella di tanti altri progetti che in passato hanno fallito. Ma l’approccio in stile banca centrale potrà funzionare? Con una piccola chicca prima di lasciarci: $GHO fa riferimento a GHOST, fantasma in inglese, appunto il simbolo di AAVE.
non la vedo bene questa proliferazione di stable coin. e’ evidente che l’emittente ci fa i soldi facili senza rischiare nulla, finche’ va bene. ho il sospetto che se tutto il comparto implodera’, l’innesco verra’ proprio dalle stable e i lupi si stanno gia’ fregando le mani.
Buongiorno Massimo, mi permetto di risponderti.
Vista sotto l’ottica di investitore la questione stable va ponderata con massima accuratezza, le stable servono sostanzialmente alle aziende, ( io le alt le chiamo aziende perché è quello che sono secondo la mia modestissima opinione che può essere irrilevante. )
Comunque dicevo, servono alle aziende per finanziarsi è ovvio che il rendimento è direttamente proporzionale al rischio, se ti riconoscono il 40% all’anno una domanda bisogna pur porsela, e non credo che AAVE darà questi rendimenti, era un numero così per dirne uno ovviamente.
Li poi sta all’investitore decidere se è quanto vuole rischiare, e credo che il problema del basso flusso di denaro presente nel mercato cripto sia questo, detta brutalmente se devo investire nel dollaro per avere rendimenti,oggi, investo nel dollaro vero e compro titoli USA.
Opinione personalissima.
Buona giornata