È crisi nera per Nvidia, e in particolare per la sua GeForce RTX 4000 il cui lancio continua a subire slittamenti. Attesa sui mercati per la fine dell’estate, la performante scheda video potrebbe vedere la via dei negozi forse a dicembre, con un interesse che è scemato per questioni molto vicine a quelle delle criptovalute e in particolare del mining.
Il motivo del ritardo sarebbe da imputare a un sovraffollamento di GeForce RTX 3000 sul mercato dell’usato e sugli scaffali dei rivenditori. Sovraffollamento a sua volta causato dal crollo dei mercati cripto, con le potenti GPU storicamente molto popolari tra i miner in particolare di Ethereum. Uno degli effetti a catena che in molti ignorano per quanto riguarda il mondo delle criptovalute, con i miner che sono in crisi a causa della ritirata dei prezzi un po’ su tutte le chain.
Anche NVIDIA paga il prezzo del calo cripto
L’andamento ribassista dei mercati sta generando effetti negativi su tutto l’indotto delle criptovalute. Negli ultimi mesi abbiamo visto società anche all’apparenza solide perdere enormi quantità di denaro, o addirittura arrivare al fallimento come ci dimostra il caso Three Arrows Capital, coi mercati in presa a un effetto domino che non ha tardato a mandare in profonda crisi investitori, aziende e miner.
Questi ultimi, si sa, utilizzano potenti GPU per lavorare su blockchain. Una delle schede video più utilizzate per il mining di Ethereum è la serie GeForce RTX 3000, a firma Nvidia. Quotata al NASDAQ, l’azienda è leader nel settore dei processori grafici, particolarmente performanti anche nelle operazioni di calcolo per il mining.
Miner, professionisti della computer grafica e gamer aspettano da tempo la prossima serie di GPU, nome in codice GeForce RTX 4000, che dovrebbe sostituire a listino la più anziana GeForce RTX 3000. Sostituzione che tarda però ad arrivare, con l’azienda che ad oggi non ha ancora fornito una data certa per il suo lancio. A quanto pare, il mercato dell’usato si starebbe riempiendo di RTX 3000, molte delle quali appartenute a miner che hanno spento le macchine come conseguenza del bear market e dell’effetto domino che ha coinvolto l’intero indotto, nonché a causa del prossimo passaggio di Ethereum a PoS.
Anche i distributori farebbero fatica a smaltire le GPU rimaste invendute, la cui persistenza sugli scaffali rappresenta un serio problema per NVIDIA. Stando a rumors che arrivano da accreditate testate di settore, l’azienda starebbe pensando addirittura di passare direttamente alla serie RTX 5000, visti i ritardi in corso che orami si fanno pesanti. La situazione è ancor più complessa, e anche a causa di recenti aumenti di materie prime come il silicio, si sarebbe scatenata una speculazione su data di uscita e futuro prezzo della nuova serie RTX 4000.
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Se il mining piange, NVIDIA non ride
Le dinamiche intorno al caso NVIDIA ci ricordano, facendo tutti i distinguo del caso, quanto stiamo registrando in un mercato afflitto da una crisi innegabile alla quale si aggiungono talvolta voci incontrollate e destabilizzanti. Tra queste alcune avrebbero voluto Crypto.com vicino alla capitolazione, fake news prontamente smentita da Kris Marszalek, CEO del gruppo.
Ai messaggi rassicuranti di Marszalek fanno eco le parole di Sam Bankman-Fried, a capo di FTX che in una recente intervista si è detto pronto a sborsare fino a due miliardi per arginare l’effetto domino. Una palude nella quale alcuni nomi illustri stanno affondando, ma dalla quale altri, come Celsius, sembrerebbero in procinto di uscire.
Una situazione che abbiamo toccato in una recente intervista con Vito Lops de Il Sole24Ore, all’interno di una più approfondita analisi su mercati, Bitcoin e stablecoin. Bitcoin e criptovalute che proprio oggi tornano a dare segnali positivi: che si tratti di un mercato pronto a riprendere un andamento bullish?