Alla fine aveva ragione Sberbank. Il primo gruppo bancario per importanza in Russia ha infatti condotto il primo trasferimento di asset digitali, utilizzando tra le altre cose una blockchain di sua proprietà.
Una notizia molto importante però per l’industria in quanto tale, nonostante in realtà non ci sia alcun tipo di collegamento ancora alle cripto principali sul mercato. Il segnale forte infatti è la presenza sul mercato ora di un nuovo player, in un paese che ha avuto sempre una sorta di atteggiamento ambiguo nei confronti del mondo cripto.
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Sberbank lancia Atomyze Russia e fa il primo trasferimento
La notizia è di quelle importanti per il mondo di Bitcoin e delle criptovalute, o meglio, per l’intera digitalizzazione su blockchain del mondo finanziario per come lo conosciamo.
Il gruppo Sberbank, che è il più importante in Russia sia per volumi, sia per rilevanza all’interno del mondo degli investimenti e dei prestiti, ha infatti emesso un titolo finanziario con scadenza a tre mesi tramite la sua piattaforma. Piattaforma che è la prima ad ottenere licenza in Russia per il transito di titoli su blockchain e che farà da esempio per tutto il paese, con gruppi come VTB, che è la seconda banca russa per importanza, che poco più di 2 settimane fa aveva condotto un esperimento simile.
Ci si muove a grandi passi in Russia verso un mondo che in realtà viene trattato sempre o quasi con relativa sufficienza, in particolare per un’avversione titanica da parte della banca centrale di Mosca, con attacchi frontali che in passato hanno lasciato pensare che si potesse arrivare al ban non solo delle criptovalute, ma anche delle tecnologie ad esse collegate.
Un buon momento per le cripto su scala globale
A prescindere da chi sia poi a rivolgersi a queste tecnologie, è un ottimo momento per quella parte del comparto cripto che viaggia in parallelo con la finanza tradizionale e un po’ meno con la DeFi. Banche e governi che stanno fattivamente sviluppando intorno a queste tecnologie sono sempre più numerosi, segno che comunque a prescindere dai dubbi su possibilità di riciclaggio et similia (le solite baggianate che leggiamo purtroppo ancora di frequente) anche gli stati guardano con sempre maggiore attenzione al settore.
Possibilità di riciclaggio che sono tornate a tenere banco proprio nelle ultime ore, con l’invito perentorio da parte degli USA verso gli operatori giapponesi ad escludere i clienti russi. Cosa che tra le altre cose dovrebbe essere già avvenuta da tempo. Che sia bullismo digitale oppure il ritorno dell’inutile preoccupazione riguardo l’aggiramento delle sanzioni da parte della Russia tramite questi canali?
forse qualcosa sta cambiando , abbiamo il tempo per analizzare il comportamento delle cripto
Io non ho capito ma con questa news cosa potrebbe accadere?