Questa settimana abbiamo assistito ad un attacco storico, quello ai danni di Binance. L’exchange, per quanto non sia di certo né il primo né l’ultimo a subire un furto informatico, era simbolo di innovazione e sicurezza; per questo motivo la notizia è stata accolta con particolare stupore dagli appassionati di criptovalute, che ora potrebbero giustamente chiedersi se sia giusto dare nuovamente fiducia alla piattaforma.
L’attacco ha portato alla perdita di 40 milioni di dollari in controvalore, tutti sottratti dal hot wallet di Binance. Si tratta dei fondi che vengono mantenuti sui server connessi alla rete, dunque ipoteticamente soggetti ad un attacco. La gran parte delle monete decentralizzate dell’exchange, quella non immediatamente necessaria come fonte di liquidità, è fortunatamente mantenuta su server cold sconnessi dalla rete. Certo, questo non significa che un attacco di questa portata non possa legittimamente minare la fiducia dei clienti Binance.
Changpeng Zhao, CEO di Binance, è universalmente riconosciuto come una delle più grandi menti nel settore delle criptovalute. Rubare alla sua azienda è uno smacco per tutto il settore, non soltanto per il marchio Binance. Adesso il “Mark Zuckerberg delle crypto”, come viene spesso definito, torna a parlare dell’attacco. Lo ha fatto venerdì con un post ufficiale sul blog di Binance.
Nel post si legge che l’azienda sta lavorando duramente per migliorare i suoi standard di sicurezza, soprattutto agendo sull’autenticazione a due fattori e sulle procedure KYC (Know Your Customer). Anche l’API e la procedura di verifica dei prelievi saranno rese più innovative sul fronte della cyber security, cosa che dovrebbe portare fin dalla sua prima implementazione una notevole miglioria alla sicurezza complessiva dell’exchange.
Quello che è difficile giudicare, tuttavia, è se queste azioni saranno sufficienti per scongiurare in futuro un cyber attack come quello a cui abbiamo appena assistito. Da una parte è normale voler lavorare per migliorare la sicurezza della propria piattaforma, ma dall’altra è lecito avere il dubbio: si tratta soltanto di un palliativo volto a rassicurare clienti ed investitori, o sono modifiche sostanziali che avranno un impatto di lungo periodo? Parte del motivo per cui è difficile giudicare è proprio che Zhao non ha fornito particolari dettagli sul modo e sull’entità di queste modifiche.
Normalmente ci si dovrebbe aspettare una battuta d’arresto in un settore che riporta una notevole falla di sicurezza su una delle piattaforme globalmente più utilizzate. Eppure in questi giorni non abbiamo assistito a niente di simile: da una parte le altcoin hanno continuato il loro trend rialzista in atto da alcuni mesi, e dall’altra Bitcoin ha fatto anche meglio.
Ci sono due possibili interpretazioni. La prima è che gli investitori abbiano deciso di dare fiducia alle monete decentralizzate anche al di là delle piattaforme su cui vengono scambiate; la seconda è che ancora una volta la gran parte della liquidità di questo mercato non provenga dalle tasche degli investitori privati ma da “whales” che hanno interesse a continuare a vedere il mercato crescere. Su questo non possiamo dare alcuna risposta, ma il dibattito è fervente tanto su Twitter quanto su Reddit.
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