Epic Games torna a ribadire la sua posizione sul tema dei Non Fungible Tokens in game. Per la software house l’integrazione dei NFT nei suoi titoli è un punto fermo, con la conferma arriva a seguito delle dichiarazioni di Mojang Studios che hanno scatenato un terremoto tra i gamer.
La comunità non ha gradito il recente ban dei token in Minecraft, e Tim Sweeney non ha perso tempo per rassicurare la comunità sulle posizioni della sua azienda a tal proposito. Con l’alibi della sicurezza, il gioco open world più popolare in assoluto rischia di perdere una grossa fetta di seguaci e soprattutto quello che potrebbe essere un interessante treno per il settore, anche in termini di nuove funzionalità e nuove modalità di gioco che potranno essere offerte al mondo dei videogiocatori.
L’impegno di Epic Games affinché sia sempre permesso agli sviluppatori di offrire questa tecnologia è un ottimo segnale per il comparto, sul quale possiamo investire con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli strumenti di trading – intermediario che ci permette di investire su 75+ token, alcuni dei quali legati proprio al mondo del gaming e dei NFT.
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Epic Games, l’azienda di Tim Sweeney conferma tutto il suo interesse nel lasciare gli utenti liberi di utilizzare i NFT all’interno dei suoi titoli. Ce n’era bisogno? Evidentemente si, certamente dopo le ultime mosse di Mojang Studios, che ha dichiarato di voler eliminare i Non Fungible Token da Minecraft, suo titolo di punta.
Gli sviluppatori dovrebbero essere liberi di decidere come costruire i loro giochi e tu sei libero di decidere se giocarli o meno. Non credo che i negozi e i sistemi operativi debbano interferire forzando le loro idee sugli altri. Noi non lo faremo.
Un tweet dai toni che tendono seppur con moderazione ad andare sopra le righe quello di Tim Sweeney, in risposta alla provocazione di un’utente che tirava in ballo sicurezza e impatto ambientale, a sua volta in supporto alle scelte targate Mojang Studios. Di fatto, la casa di Minecraft con questa mossa si si andrà a mettere inevitabilmente in una posizione scomoda. Agli utenti, fatta eccezione per qualche franco tiratore come il Joe in questione, il ban NFT non piacerà. L’argomento è più che mai vivo in ambito gaming, e la consociata di Microsoft rischia di andare a scoperchiare un Vaso di Pandora che forse era meglio lasciare quiescente.
Perché parliamo di atteggiamento sopra le righe, riferendoci al tweet di Tim Sweeney? Probabilmente Mojang Studios oltre al crollo dei propri titoli assisterà tra non molto anche a un esodo di utenti, delusi dall’impopolare decisione. Il laconico Non seguiremo l’esempio di Tim sarebbe bastato, e siamo sicuri che basterà per aprire le porte agli esuli di Minecraft, che speriamo per Mojang Studios non siano molti.
Prima di pensare al futuro in ogni caso riteniamo utile guardare al passato, cioè a ieri, per capire cosa sta succedendo. Minecraft avrebbe dichiarato che nel suo ecosistema non ci sarebbe stato più spazio per i NFT. Il titolo aveva espresso preoccupazione per l’affidabilità dei Non Fungible Token provenienti da sviluppatori esterni, ponendo il dito su rischio di truffe e speculazioni finanziarie. Bloccando di fatto la possibilità di far diventare skin, mod e quant’altro dei collezionabili digitali, escludendo di conseguenza la possibilità di un mercato secondario tra gli utenti.
Esattamente il contrario di quanto abbiamo visto fare ad Animoca Brands in più occasioni, soggetto che ha capito benissimo come intercettare le necessità dei gamer. Più di recente, per l’esattezza proprio ieri, abbiamo visto Square Enix iniziare a raccogliere i frutti di un piano costoso, e coraggioso.
Per chi non ne fosse a conoscenza, la software house ha venduto Tomb Raider per investire proprio sui NFT e sul futuro del gaming. Con un passaggio di enorme importanza proprio con Final Fantasy, serie che con ogni probabilità farà da apripista a tutta una serie di evoluzioni tra NFT e gaming che in moltissimi aspettano. Tutto al netto dei primi esperimenti fallimentari di Ubisoft. Ma il mondo dell’innovazione ha sempre funzionato così, non c’è di che meravigliarsi.
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"Tomb Rider" credo di averlo letto solo su Repubblica :)
Si verissimo !!!
Un lapsus calami già sistemato. Grazie per la segnalazione