Reserve, una startup operante nel settore delle stablecoin, sta cercando di rilanciare il destino delle criptovalute in Venezuela, con l’obiettivo di rendere disponibile un’app per i pagamenti crypto-fiat. Ad affermarlo è la stessa compagnia in un comunicato stampa, nel quale afferma inoltre che la società sta lanciando un token, Reserve Dollar, sull’exchange Huobi Prime.
La stablecoin di Reserve
Nel comunicato stampa Reserve ricorda come la sua app stablecoin sarà lanciata per gli utenti Android attraverso Google Play entro le prossime settimane, permettendo a persone e aziende di poter cambiare le loro valute nazionali nel token RSD – Reserve Dollar, ancorato al dollaro statunitense.
Naturalmente, non sfugge il fatto che ad essere principalmente interessata da questa prima fase progettuale sia il Venezuela. A parlar di ciò il co-fondatore e CEO di Reserve, Nevin Freeman, che ha dichiarato in una recente intervista a CoinTelegraph come la principale ragione di questa scelta è da ricercarsi nel fatto che il Paese è colpito da un livello particolarmente duro di inflazione.
Dunque, rammenta il top manager, nonostante molte persone abbiano scoraggiato Reserve di partire proprio dal Venezuela, “in realtà proprio l’iperinflazione è uno dei problemi che Reserve mira a sistemare, e il Venezuela è il Paese che più di altri sta soffrendo di questo problema”.
Il Venezuela e le criptovalute
Il Venezuela è dunque, contemporaneamente, un Paese ricco di problemi micro e macroeconomici e, in aggiunta, un territorio particolarmente fertile per le criptovalute. Proprio qui si sta sperimentando un livello di uso di Bitcoin & co. particolarmente elevato, quale via di fuga difensiva per l’iper inflazione tipica di questa destinazione.
Considerato tuttavia che il Venezuela è in buona compagnia nel recinto di Paesi che stanno sperimentando una iper inflazione, è lecito immaginare che i progetti di Reserve potranno presto interessare anche altri mercati.