Anche Santander Brasile si appresta ad offrire servizi di trading di criptovalute ai propri clienti. È questa la notizia del giorno, con il CEO del gruppo nella divisione carioca che ha confermato che tutto sarà pronto nel giro di pochi mesi.
Altro passo in avanti molto importante per l’intero comparto, che avrà tra le sue fila un altro grande gruppo bancario tanto d’affari quanto retail, gruppo che in realtà, come vedremo, è già attivo in Europa su diversi fronti del mondo Cripto.
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Santander Brasile offrirà servizi di trading sulle criptovalute
Bitcoin ma non solo. Santander metterà a disposizione della propria clientela l’accesso ai mercati delle principali criptovalute, in quella che è una mossa importante anche data la rilevanza del gruppo a livello mondiale. Un banca che è, lo ricordiamo ai nostri lettori, la principale della Spagna per volumi e anche per numero di clienti.
Ci aspettiamo di essere pronti nel giro di pochi mesi, chissà, durante le prossime trimestrali o anche prima. Riconosciamo che il mercato [delle criptovalute, NDR] è qui per rimanere e la nostra non è necessariamente una reazione ai competitor che provano a posizionarsi. È semplicemente il riconoscimento della richiesta dei nostri clienti per questa categoria di asset, così dovremo trovare il modo corretto (anche a livello informativo) per farlo.
Questo il commento di Mario Leao, che è CEO della divisione brasiliana del gruppo, in un paese dove in realtà a tema cripto si sta muovendo molto, anzi moltissimo in termini di mercato delle criptovalute.
Questo in un paese, aggiungiamo noi, dove si è già mosso un importante competitor soltanto qualche giorno fa e dove la borsa ospita già ETF su Bitcoin e su altre criptovalute. Non è dato sapere per il momento quanto sarà vasta l’offerta di Santander, anche se tutto lascia intendere che ci sarà accesso quantomeno alle principali criptovalute per capitalizzazione di mercato.
Sudamerica terra di elezione per il mondo cripto?
Parrebbe di sì. Non solo il Brasile si è lanciato come hub, con impegni importanti anche sul piano pubblico, con Rio de Janeiro, ma ci sono anche movimenti importanti, dal basso, in paesi che sono falcidiati dall’inflazione come Argentina e Venezuela.
Tutto questo nonostante in molti, tra i detrattori del settore, continuano a sognare la scomparsa del settore. Cattive notizie: non sparirà, e non sparirà anche perché hanno dovuto arrendersi all’ondata di novità e di libertà rappresentata dal comparto i grandi gruppi finanziari. Per interesse loro, ci mancherebbe, ma comunque in prima linea.