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WALL STREET FONDO CRIPTO

Charles Schab lancia fondo cripto | Indice su aziende Bitcoin e…

Ancora grandi gruppi a ridosso del mondo cripto e Bitcoin. Questa volta a salire in cattedra è Charles Schwab con il suo ramo Asset Management, che offrirà ai propri clienti prodotti ETF con paniere legato alle aziende che operano su criptovalute, per un prodotto finanziario che inizierà ad essere scambiato già a partire dal 4 agosto.

Altro salto per il comparto nel mondo della finanza che conta, con ETF che sono ormai molto popolari tanto negli USA quanto in Europa e anche in America del Sud, anche durante una fase di mercato lungi dall’essere entusiasmante.

Ottimo segnale per l’intero comparto, sul quale possiamo investire anche con la funzionale piattaforma eTorovai qui per ottenere un conto virtuale con il TOP degli strumenti di TRADING – intermediario che ci permette di investire su 75+ cripto anche direttamente, senza dover per forza di cose passare da prodotti strutturati come gli ETF.

Al suo interno troviamo anche strumenti quali il CopyTrader, servizio che ci permette di copiare i migliori e anche di spiare ogni loro mossa sul mercato presente e futura. Abbiamo anche strumenti come gli Smart Portfolios, che ci consentono di investire sui panieri cripto molto simili agli ETF, ma senza commissioni di gestione. Con 100$ possiamo poi attivare il conto reale.

Anche Charles Schwab nel mondo cripto con i suoi ETF

Dal prossimo 4 agosto gli americani avranno un altro ETF tematico sulle criptovalute tramite il quale investire nel comparto. Si tratta infatti di Schwab Crypto Thematic ETF, che sarà scambiato al NYSE di New York sotto il ticker STCE.

Fondo aziende cripto - Charles Schwab
Un fondo sulle aziende cripto

Si tratta di un ETF che seguirà un indice proprietario gestito proprio da Charles Schwab e che permetterà a istituzionali e retail di avere esposizione, seppur indiretta, verso questo specifico mercato. Al suo interno ci saranno anche le performance di aziende del settore, ovvero quelle che attivamente sviluppano nel mondo cripto e anche quelle che già utilizzano Bitcoin e gli altri coin e token del comparto.

Per gli investitori che sono interessati all’esposizione verso le criptovalute, c’è un intero ecosistema di cui tenere conto, dato che sempre più compagnie guardano a questo settore per generare introiti direttamente e indirettamente. L’ETF tematico di Schwab vuole offrire accesso al crescente ecosistema edlle criptovalute insieme ai benefit della trasparenza e ai costi bassi che sono tipici dei suoi ETF.

Un indice dunque proprietario, che replicherà l’andamento dei top player del settore tramite una combinazione di analisti umani e intelligenza artificiale, che insieme decideranno composizione periodica e peso delle diverse società all’interno del portafoglio, con l’obiettivo di battere i benchmark relativi.

Siamo alla fase due

Sebbene non si tratterà di un indice e dunque poi di un ETF che sarà direttamente esposto verso le criptovalute, si tratta comunque di un’ottima notizia per tutto il comparto, una notizia che segnala il passaggio ad una sorta di fase 2, perché i fondi iniziano ad interessarsi non solo all’esposizione diretta, ma anche all’importante ecosistema enterprise che è nato intorno a questo specifico comparto.

Non è la prima volta che vediamo prodotti del genere, ma il fatto che sia stato realizzato, con tanto di indice proprietario, da parte di Charles Schwab è segnale decisamente forte delle aspettative anche della finanza tradizionale sul mondo cripto e sull’importante contorno che continua ad alimentare.

Interessante anche il costo: parliamo infatti di uno 0,30% che è mediamente basso rispetto a prodotti analoghi, segno del fatto che Schwab vuole provare ad imporsi come uno dei più rilevanti su scala mondiale.

Il vero “quid” rimane l’ETF Bitcoin a replica fisica

Bene l’arrivo di questi prodotti, un po’ meno bene il fatto che siamo davanti a situazioni a nostro avviso ancora assurde per quanto riguarda l’approvazione di un ETF Bitcoin a replica fisica e che abbia in cassa i coin negli USA, prodotti che nel resto del mondo sono già ampiamente disponibili.

Prodotti che però non vedremo nascere ancora a breve, data l’arcigna difesa in questo senso di Gary Gensler, capo pro-tempore di SEC. Tutto questo in un paese, gli Stati Uniti, dove continuano a svilupparsi tentativi di normazione e che dovrebbe essere o provare ad essere faro di quanto accade a livello mondiale. Per Bitcoin hanno deciso di passare la mano, anche se il sentore sui mercati è che presto dovranno fare marcia indietro, date anche le pressanti richieste dei mercati.

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