Maggio è un mese ricco di eventi legati alle criptovalute, specialmente in quel di New York. Questa volta la notizia arriva dal Consensus, un evento che dà largo spazio alla presentazione di startup innovative. In queste ore sta avendo notevole eco la presentazione di Flexa, una startup legata ai pagamenti in criptovalute che sta gradualmente portando questo tipo di monete all’interno dell’economia tradizionale. Flexa, dopo 16 mesi di duro lavoro dietro le quinte, è pronta a presentare la sua applicazione Spedn.
A presentare l’applicazione è stato Tyler Spalding, co-fondatore di Flexa, che ne ha parlato oggi proprio al Consensus. L’annuncio è stato molto chiaro: Spedn è già attualmente disponibile per tutti gli utenti che desiderano pagare utilizzando le crypto in 15 tra le più grandi catene di negozi degli Stati Uniti.
Tra le catene che hanno già confermato la possibilità di pagare con Spedn nei loro store troviamo Gamestop, Barnes & Noble, Whole Foods Market, Office Depot e molte altre. Si tratta di brand globali che attraggono ogni anno miliardi di dollari in vendite, e che da oggi potrebbero attrarli in una forma completamente nuova. Non solo, ma il fatto che questi brand abbiano deciso di lavorare insieme a Flexa fin dall’inizio potrebbe dare una notevole spinta ad altre aziende. Nel tempo, è molto probabile che partendo da questa base si arrivi a creare un ecosistema in cui sono presenti tutti i principali dettaglianti americani ed internazionali.
In realtà, però, per chi accetta i pagamenti le condizioni non cambiano. La startup ha infatti lavorato per fare in modo che, anche se gli utenti decidono di pagare con criptovalute, i dettaglianti ricevano comunque denaro tradizionale. Lo si deve alla partnership con Gemini, noto exchange gestito dagli altrettanto noti fratelli Winklevoss. L’applicazione processerà i pagamenti richiedendo istantaneamente a Gemini di trasferire le crypto sul wallet dei commercianti, dopodiché una procedura automatica trasforma i token in valuta tradizionale.
Tra le criptovalute che verranno accettate sin dall’inizio si trovano, fondamentalmente, le principali per capitalizzazione: Bitcoin, Ethereum e Bitcoin Cash, con l’aggiunta della stablecoin Gemini Dollar.
Di base è interessante osservare che ora è possibile pagare presso i negozi tradizionali utilizzando le criptovalute. Dall’altra parte è evidente che i dettaglianti non abbiano fatto alcun passo in avanti: per far sì che loro facessero parte del progetto, non a caso, il modello di business di Spedn prevede che ogni pagamento venga riconvertito in denaro tradizionale. Questo significa che il passo in avanti è fatto soltanto dal lato dell’utente, che in questo modo può pagare senza riconvertire prima le criptovalute in denaro tradizionale.
Da una parte si può considerare questa una prima apertura delle grandi catene di commercio al dettaglio nei confronti dell’economia decentralizzata. Dall’altra parte siamo ancora lontani da un loro vero e proprio interesse nel ricevere pagamenti in criptovalute; sarà interessante osservare quel che emergerà nel corso dei prossimi mesi sulla diffusione dell’app creata da Flexa.
Teoricamente si può tornare indietro. Sul fatto che sia corretto farlo però...
Lazarus dietro l'hack di Bybit. Intanto arrivano i prestiti da Bitget e Binance?
Hack da 1,14 miliardi di dollari su Bybit. L'exchange comunica che i fondi dei…
Bybit reagisce all’hack da 401.000 ETH senza panico. Mercato crypto stabile, Ethereum sotto pressione.…
Una risposta unitaria o quasi fatta di grandi gesti, che dimostra che il mercato…
NEAR crolla del -26% da febbraio, oggi bloccato sulla prima resistenza. Livelli chiave a…
Teoricamente si può tornare indietro. Sul fatto che sia corretto farlo però...
Bitcoin sotto i 100.000$ da 14 giorni, in calo del 12% dal suo ATH.…
Lazarus dietro l'hack di Bybit. Intanto arrivano i prestiti da Bitget e Binance?