HTC, uno dei maggiori produttori di elettronica di consumo al mondo, ha annunciato martedì che per il suo dispositivo Exodus 1 sarà disponibile un wallet ufficiale dove conservare le proprie criptovalute. L’annuncio ufficiale è arrivato con un comunicato stampa condiviso con il Cointelegraph, e il noto sito d’informazione sulle crypto non ha mancato di scrivere subito un articolo a riguardo. La notizia segue di poco l’annuncio di Samsung, che ha dichiarato di star lavorando sullo sviluppo di un proprio wallet di criptovalute da installare sui suoi nuovi dispositivi di punta.
La differenza tra le due notizie è comunque sostanziale. Per i dispositivi Galaxy di Samsung, infatti, l’aggiunta si configura come qualcosa di più che viene installato su un dispositivo tradizionale. Exodus 1, invece, è un telefono progettato esclusivamente per lavorare sulle infrastrutture di rete blockchain e con le applicazioni decentralizzate. Si tratta del primo vero smartphone pensato per l’era della navigazione peer-to-peer, sempre che questa possa arrivare a diffondersi su larga scala.
Grandi piani per HTC
HTC non sta semplicemente lanciando il suo nuovo wallet. Attualmente l’Exodus 1 è già provvisti di Zion Vault, un’app che permette agli utenti di gestire tutte le proprie criptovalute inviando e ricevendo le monete decentralizzate in qualsiasi momento. L’integrazione del wallet sarà l’ennesimo passo in avanti verso il primo dispositivo mobile pensato esclusivamente per operare nell’economia decentralizzata, l’ennesimo di un lungo cammino.
L’azienda, con sede a Taiwan, ha deciso di scommettere su questi nuovi asset. Progettare e realizzare uno smartphone completamente diverso da tutti i dispositivi che abbiamo visto fino a questo momento significa impiegare una grande quantità di risorse, soprattutto in ricerca e sviluppo, senza una vera garanzia che questo possa andare a buon fine. Allo stesso tempo significa iniziare a lavorare per diventare il brand di riferimento nella produzione di smartphone per un intero nuovo mercato.
Chiaramente è ancora molto presto per dire quali potranno essere i risvolti, ma di sicuro c’è che un piano come questo è tanto rischioso quanto potenzialmente profittevole. L’azienda ha anche in cantiere una versione più economica di Exodus 1, che dovrebbe uscire entro la fine del 2019; d’altronde, con un prezzo di 749 euro in Italia, questo smartphone si colloca effettivamente in una fascia abbastanza alta. I piani di HTC sono, però, quello di rendere gli Exodus accessibili a chiunque.
Perché uno smartphone basato su blockchain?
Blockchain è una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, perché permette di riscrivere i canoni di internet. Anziché avere una rete in cui un server centrale controlla tutti gli utenti, si passa ad un modello dove ogni utente è un nodo ed ogni nodo è connesso con gli altri. In questo modo si ha maggiore controllo sulla privacy e sulla sicurezza, in particolare quando si parla di pagamenti.
Uno smartphone che punta a integrarsi con le reti peer-to-peer è anche in grado di supportare le applicazioni decentralizzate, come quelle create su Ethereum e Tezos, che in futuro potrebbero diventare uno standard per tutti gli sviluppatori. Sicuramente HTC corre dei rischi facendo da pioniere, ma non è assolutamente detto che le speranze dell’azienda non siano ben riposte.