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Il capo di Kraken contro il ban | “Il ban di Tornado Cash è sbagliato!”

3 anni fa
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Si continua a parlare, almeno ai piani alti dell’industria delle criptovalute, del ban di Tornado Cash negli USA. Questa volta a farsi sentire è il leader di Kraken, quel Jesse Powell che da sempre non le manda a dire e che è una delle voci forse più libere dell’intero comparto. Durante una recente intervista con Bloomberg TV, Powell ha attaccato la decisione.

E non solo l’ha attaccata, ma ha anche indicato come possibile l’annullamento di tale decisione una volta che arriverà in tribunale. Una decisione che, se così dovesse palesarsi, sarebbe assolutamente storica per tutto il comparto – e anche per il diritto alla privacy finanziari non solo degli americani, ma dei cittadini di tutto il mondo.

La risposta del mondo cripto è stata comunque compatta, segno di una forza innegabile dell’intero comparto. Comparto sul quale possiamo investire anche con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con tutti i migliori strumenti di TRADING – intermediario che ci offre 75+ cripto sulle quali investire, insieme a quanto viene proposto anche in termini di strumenti di trading.

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Il capo di Kraken contro il ban di Tornado Cash

Forse la discussione pubblica negli USA è di qualità superiore, almeno per quanto riguarda il settore di Bitcoin e delle criptovalute anche perché i capi di aziende molto floride hanno il coraggio di schierarsi. È stato il caso del capo di Kraken, che ha dichiarato pubblicamente presso gli schermi di Bloomberg TV di non ritenere che il ban di Tornado Cash riuscirà a superare la prova delle corti. Ovvero non riuscirà a sopravvivere alle guarentigie presenti nello stesso ordinamento americano.

Bandire Tornado Cash perché lo usano i criminali, è sullo stesso livello del bandire le e-mail perché qualche criminale potrebbe usarle.

Questa l’opinione piuttosto forte (e che condividiamo, non ci nascondiamo dietro un dito), che a nostro avviso non è in contrasto con la decisione di Kraken di ottemperare a quanto consegue la decisione delle autorità USA dell’OFAC, ovvero di bandire gli indirizzi che hanno interagito con Tornado Cash. Gli operatori istituzionalizzati devono, e ripetiamo devono seguire le indicazioni delle autorità in particolare quando interviene OFAC, che è anche dotata di un corredo punitivo di prima fascia.

La posizione di Kraken

Chi invertirà la decisione?

Con ogni probabilità si finirà in tribunale, più che altro perché saranno diversi i soggetti colpiti da queste normative, sia in senso direttamente economico che in termini di libertà ad essa collegata. Powell di Kraken sembra essere certo del fatto che, almeno nell’ordinamento giuridico USA, una decisione del genere non potrà tenere.

Staremo a guardare, perché in realtà nel nome dell’anti-terrorismo negli ultimi anni di norme ben più restrittive ne sono state approvate diverse e tutte o quasi hanno tenuto anche in tribunale. Sta di fatto, in via integrativa, che è comunque un ottimo segno che a livello di industria se ne parli, con una certa insistenza e con la massima libertà. Il mondo cripto, questo gli va riconosciuto, sembrerebbe essere fatto di altra pasta.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Sarebbe come bannare l'industria delle armi perché queste potrebbero essere usate per commettere omicidi?
    O quella delle cartine perché qualcuno potrebbe rollarsi uno spinello?
    O magari bannare la politica perché qualcuno potrebbe sfruttarla a proprio vantaggio e a discapito dei propri connazionali?
    Ho capito bene??

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