Le folli leggi del Canada, verrebbe da dire. Perché l’ipertrofia normativa non è un problema soltanto in Europa, ma in tutte o quasi le altre economie sviluppate. E questo è quanto ci sentiamo di commentare in via preliminare su quanto avviene dalle parti di Ottawa.
Punto primo: ci saranno limiti. Punto secondo: questi riguarderanno soltanto i token e i coin che il Canada, o meglio il suo governo, riterranno “non sicuri”. Dirigismo d’altri tempi, che accarezzerà i più bassi istinti di popolazioni vecchie, stanche e spaventate dal nuovo. E che al tempo stesso contribuirà a tracciare contorni non esattamente edificanti per la rule of law.
La buona notizia? È che il grosso del mercato sembra infischiarsene, perché è esattamente questo che ci si aspettava da certe parti. E potremo continuare, almeno in Europa e almeno per adesso, ad investire su tutto il comparto. E potremo farlo con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI DI TRADING – intermediario che offre sia tutte le cripto con il bollino di approvazione canadese, sia quelle al di fuori di questo novero.
E tramite questo intermediario potremo andare ad investire anche in modo automatico con il CopyTrader, sistema che ci permette di copiare i più bravi, o anche per spiare ogni loro mossa. E avremo anche il top degli strumenti di investimento diversificato, con gli Smart Portfolios. Potremo investire al top con 100$ di minimo di versamento.
Nuove regole in Canada, in un mix di paternalismo e di dirigismo. Ad Ottawa hanno infatti deciso per un limite massimo di investimento per ciascun cittadino, che colpirà nello specifico tutti i token e i coin tranne Bitcoin, Ethereum e pochi altri. Come si ragiona? Semplice: alcune cripto sarebbero relativamente sicure o se vogliamo di investment grade, altre invece sarebbero dei pericolosi giochi d’azzardo e ogni cittadino avrà una sorta di massimale di investimento entro il quale muoversi.
Come funziona? Semplice: ogni exchange dovrà preoccuparsi di verificare che ciascun utente non superi il limite di 30.000$ di investimento massimo in cripto “non stabili”, ovvero che non siano cripto tra quelle strettamente elencate dal dispaccio. Quali si possono comprare? Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Bitcoin Cash. Per il resto varrà il limite di cui sopra.
Una scelta arbitraria a prescindere e a nostro avviso ancora più arbitraria data anche le determinate selezioni offerte dal governo canadese. Perché, verrebbe da chiedersi, Litecoin e Bitcoin Cash a scapito di cripto meglio capitalizzate?
O meglio, la regolamentazione non può soltanto coniugarsi verso questi specifici metodi. È assurdo che sia un governo a decidere quali cripto meritino maggiore libertà, o meglio, quali libertà debbano essere lasciate in capo ai cittadini nella gestione dei propri patrimoni.
Dall’altro vale la pena di ricordare che tali restrizioni hanno in genere un doppio effetto: qualcuno si adeguerà, altri invece cercheranno di operare con intermediari che ignorino la legge, vuoi perché fuori dai confini nazionali, vuoi perché senza alcun tipo di rispetto per le leggi. E siamo sicuri che sia questo quanto vogliono ottenere i legislatori?
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