Svolta in Sud Africa, dove è intervenuta la principale istituzione di controllo del settore bancario del Paese a confermare la possibilità, per le banche private, di offrire ai propri clienti servizi legati al mondo cripto, che si tratti di Bitcoin oppure ancora di altri tipi di criptovalute.
Una scelta, quella della South African Reserve Bank, una sorta di banca centrale per il paese, che conferma un’apertura da parte dei paesi emergenti molto più importante di quanto vediamo invece nelle cosiddette economie sviluppate, sviluppate sì, ma molto poco attente a quanto potrebbe effettivamente cambiare il mondo bancario e finanziario anche nel futuro.
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Il tutto in un continente che è già molto aperto alle novità anche finanziarie introdotte da Bitcoin e dal resto del mondo cripto. SARB, ovvero la massima autorità bancaria di Johannesburg, ha pubblicato infatti delle linee guida per permettere agli istituti bancari classici di offrire servizi e transazioni cripto senza che ci siano problemi. Confermando inoltre che non ci saranno ban nel paese ma soltanto la spinta gentile all’implementazione di due diligence per questo tipo di rapporti.
Una scelta, quella dell’autorità bancaria centrale del Sud Africa, che arriva anche a fare chiarezza in un paese che aveva sofferto problemi “molto italiani” soltanto fino a qualche giorno fa, con la chiusura contestuale dei conti bancari di alcuni clienti proprio perché colpevoli di aver utilizzato i conti in banca per transazioni da e verso gli exchange.
Le banche possono agire come canale per i fondi collegati agli asset cripto e a chi offre questo tipo di servizi e possono giocare un ruolo per i clienti che vogliono acquistare tali asset o ricevere i pagamenti dalle vendite di questo tipo di asset in fiat currency sul loro conto. Le banche dovranno assicurarsi di mantenere registri adeguati in relazione a tutte le transazioni dei clienti, includendo quelle da fiat a fiat, da fiat a cripto e da cripto a fiat.
Questa la generalità delle linee guida che apre così ad una nuova fase per il settore bancario sudafricano, mentre in Europa (e in particolare in Italia) tanti istituti di vecchio stampo continuano ad ostacolare quelle che sono, fino a prova contraria, operazioni libere e legittime.
Sì, è anche un messaggio per BCE, che invece ha deciso di seguire una strada completamente diversa, fatta di mezze frasi, di tentativi di terrorizzare il pubblico e di descrivere il mondo Bitcoin e Cripto come terreno perfetto per truffe e furti.
Non è evidentemente così: peccato se ne siano accorti prima i paesi emergenti e quelli che da un miglioramento del sistema monetario anche su scala globale hanno, probabilmente, molto da guadagnarci.
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