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Bitcoin non protegge dall’inflazione ancora | Ma Anthony Scaramucci ci dice quando…

Soltanto qualche giorno fa abbiamo parlato dei legami tra inflazione e Bitcoin, sottolineando quanto anche al meno attento e sveglio degli osservatori dovrebbe apparire come una verità ad oggi inconfutabile: Bitcoin non è ancora una protezione dall’inflazione e anzi, sembra soffrirla proprio come fanno i principali asset di rischio.

Una posizione che ci ha fatto guadagnare anche qualche insulto, ma che rimane vera fino a prova contraria. Una prova contraria che potrebbe arrivare al verificarsi di determinate condizioni, almeno secondo Anthony Scaramucci, che rimane una delle figure più importanti e conosciute almeno per quanto riguarda il lato speculativo del mondo cripto. Uno Scaramucci che ha indicato una soglia importante da raggiungere per Bitcoin affinché diventi quello che molti appassionati sognano.

Una soglia importante ma nell’orizzonte del possibile per $BTC e sul cui raggiungimento possiamo investire con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con CAPITALE VIRTUALE ILLIMITATO – intermediario che ci offre anche su Bitcoin il meglio degli strumenti di analisi ed operativi.

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Anche Scaramucci si arrende: Bitcoin non protegge per ora dall’inflazione

E questo è il primo dato sul quale riflettere. Perché si può essere dei sostenitori anche incalliti di Bitcoin senza per forza sposare una narrativa che ad oggi non è ancora supportata dalla realtà, ovvero la possibilità per $BTC di comportarsi come asset in grado di proteggerci dall’inflazione. Bitcoin al contrario ha sofferto in modo particolare l’arrivo dell’inflazione in doppia cifra o quasi nelle economie sviluppate. Il tutto all’interno di una situazione economica mondiale molto particolare, dove anche le performance dell’oro non sono state comunque entusiasmanti.

Rimane però il fatto che Bitcoin, come il resto del comparto cripto, si è mosso in realtà come un asset puro di rischio, come una sorta di azione growth. E quindi per ora non è ancora maturo a sufficienza da comportarsi come rifugio di questo tipo. Lo riconosce anche Scaramucci, che però ha individuato quella che a sua detta sarebbe la condizione che potrebbe trasformare anche rapidamente $BTC nell’asset che tutti sognano.

Servono 1 miliardo di wallet

Questo è quanto ha affermato Scaramucci durante un’intervista con CNBC, uno dei più rilevanti network degli Stati Uniti. Ad oggi siamo circa a 300 milioni di wallet attivi, un numero molto importante ma ancora lontano dalla soglia del miliardo individuata da Scaramucci.

Scaramucci Inflazione analisi
Il pensiero di Anthony Scaramucci

Una verità inconfutabile? Non è detto: per quanto possa essere apprezzato in certi ambienti non è un messia né può esserlo. Rimane comunque interessante il suo punto e la soglia che ha individuato affinché le cose cambino.

Ma ci interessa davvero che Bitcoin diventi uno scudo dall’inflazione?

No, non è necessariamente importante, almeno in questa fase. Bitcoin in termini di asset è ancora una realtà giovane che ha bisogno di diffondersi presso il grande pubblico, che deve anche intenderne, se possibile, le differenze rispetto ad altri tipi di investimenti, insieme alle implicazioni che può avere per la nostra libertà finanziaria.

Ci sarà tempo per la diffusione di Bitcoin in questo senso, per una narrativa che lo circonda cambiata anche presso il grande pubblico e per vederlo effettivamente trasformarsi in bene rifugio. Per ora, e parlano i dati, non è ancora così. E chi vuole il bene di $BTC farebbe bene a raccontare il vero e non quello che vorrebbe fosse vero. Perché con le bugie, specie quando facilmente verificabili da tutti, non si fa il bene della causa. Anche perché il comportamento di Bitcoin in caso di inflazione non ci dice nulla sulle sue qualità più importanti.

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Lavinia
Lavinia
2 anni fa

Ne abbiamo bisogno, di questo genere di riflessioni e valutazioni , Grazie ❣

Luigi Pesci
Luigi Pesci
2 anni fa
Reply to  Lavinia

Grazie a voi per supportarci sempre. 🙂