LVMH, multinazionale che controlla marchi del lusso come Louis Vuitton e Christian Dior, ha avviato una Partnership con ConsenSys per lo sviluppo di una blockchain per il controllo dell’originalità di capi e accessori. Il comunicato stampa è stato diffuso nella giornata di ieri.
Il sistema, Aura, sarebbe inoltre pronto ad offrire supporto a tutta l’industria del lusso con la sua blockchain, permettendo una tracciabilità assoluta e totale dei prodotti, che ovviamente potrebbe essere utilizzata anche allo scopo di verificare l’originalità dei prodotti di aziende che sono da sempre oggetto di contraffazione.
Nato un consorzio: possono partecipare anche altri marchi
L’iniziativa che ha visto coinvolti marchi del calibro di Louis Vuitton e Dior non è però privata. Si è scelto infatti di procedere con il modello del consorzio, permettendo ad altri marchi – anche se controllati da altre holding, di prendere parte alla ricerca, allo sviluppo e all’implementazione di questo sistema.
Alla base della tecnologia Ethereum Quorum
La piattaforma, viene affermato nel comunicato, gira su Ethereum Quorum, utilizzando dunque uno dei principali standard aperti dell’industria, nonché uno dei più evoluti.
Dato il modello applicato, ovvero quello del consorzio, si tratta forse di una scelta quasi obbligata, che però verrà sicuramente salutata dagli esperti del settore con estremo entusiasmo.
La fine del problema della contraffazione?
Sicuramente no, anche se i consumatori avranno sicuramente uno strumento definitivo per verificare l’originalità di quello che acquistano.
Discorso che rimarrà però diverso per chi coscientemente acquista materiale contraffatto: quel tipo di industria continuerà a prosperare, senza che blockchain potrà affatto scalfirlo.
Ma non è comunque questo l’obiettivo che si sono posti da LHVM: tutelare i clienti che vogliono acquistare un prodotto originale è già un grandissimo passo avanti rispetto agli standard attuali. L’utilizzo di ologrammi e serie numerate non ha infatti impedito a chi vende merce contraffatta d’autore di riuscire a vendere a prezzi di negozio merce che invece non è originale.