Momento di fare un recap della strada fatta fino ad oggi da Internet Computer Protocol, che tra le ultime novità di un certo spessore è stata tra quelle, in piena bull run accompagnata da maggiore hype. E anche una delle più divisive, probabilmente perché in un segmento del comparto cripto già molto affollato da parte di progetti con spunte commerciali importanti.
Di novità che ci attendono per questo protocollo ce ne sono in realtà tante, alcune delle quali legate anche a Bitcoin, che potrebbero offrire uno spunto importante a ICP anche rispetto alla concorrenza diretta. Per una lotta per un posto al sole della quale noi utenti e noi investitori dovremmo essere i primi a beneficiare.
Per chi vuole valutare il posizionamento su $ICP, ricordiamo che è disponibile anche sulla piattaforma sicura eToro – vai qui per richiedere gratis un conto virtuale con il top degli strumenti Premium inclusi – intermediario che ci offre 78+ cripto asset a listino e tutti i migliori strumenti per interagirci, anche per il lungo periodo.
Per chi volesse muoversi con il trading automatico è disponibile all’interno di questo broker il CopyTrader, sistema di copia integrale delle posizioni dei migliori, che ci permette tra le altre cose di spiare nei portafogli dei più bravi. E abbiamo anche gli Smart Portfolios con diversi cripto asset all’interno per chi vuole investire in modo diversificato. Con 100$ di investimento minimo accediamo al conto reale di trading e investimento.
Bear market e novità: il caso di ICP
Ne abbiamo già parlato in relazione a tanti altri protocolli, partendo dall’assunto che il bear market avrebbe da un lato liberato il mercato da tanti progetti privi di senso e dall’altro offerto la possibilità ai più strutturati di lavorare alacremente a novità importanti. Novità che poi avrebbero permesso di raccogliere frutti una volta che il mercato sarebbe ripartito. Nel novero di cripto progetti che saranno con ogni probabilità qui con noi anche per il futuro di lungo periodo troviamo Internet Computer Protocol, che dopo una fase di lancio caratterizzata da un hype visto per pochi progetti.
Ora è il momento di costruire e quanto di più atteso è in dirittura d’arrivo riguarda sicuramente Bitcoin, con una potente integrazione anche a livello di smart contract che permetterà di interagire direttamente con la chain di BTC senza passare per bridge e per altri sistemi articolati che aumentano il rischio e non aggiungono quasi mai funzionalità utili.
Bitcoin delle mie brame: l’integrazione con ICP
Quando si parla di mondo cripto bisogna sempre separare Bitcoin – e vantiamo di essere stati i primi a farlo in questo ambito – ma ben vengano anche le integrazioni ben fatte con progetti terzi. Tra versioni wrapped su Ethereum e su altre chain ammettiamo di preferire quanto è in procinto di essere integrato sulla rete di ICP, perché si tratta di un’integrazione nativa che non si appoggerà in alcun modo a bridge. In altre parole, gli smart contract e il network di Internet Computer Protocol.
- Integrazione diretta
Come abbiamo già detto non ci sarà bisogno di alcun bridge. I Canister potranno avere indirizzi Bitcoin e dunque ricevere e inviare valuta direttamente sulla chain di BTC. In aggiunta i Canister potranno validare transazioni Bitcoin e inviarle direttamente al network, senza alcun tipo di layer aggiuntivo.
- Già disponibile in testnet
Il progetto è già in fase di test da questa estate sulla testnet del gruppo e entro fine 2022 dovrà essere integrato all’interno della mainnet. Data la rilevanza di Bitcoin per questo mercato, checché ne dicano gli scopritori di acqua calda di ogni genere e sorta, rimane la più importante delle integrazioni per lo spazio del quale ci occupiamo tutto il giorno tutti i giorni sulle pagine di Criptovaluta.it.
Le altre caratteristiche alle quali guardare
Nelle nostre analisi fondamentali guardiamo anche sotto il cofano, in senso metaforico, dei progetti cripto, cercando anche di sganciarci da quelle logiche tribali che purtroppo informano troppo spesso il mondo delle criptovalute.
- Decentralizzazione DAO
Al contrario di tanti progetti, l’impatto in termini di token e dunque di voti detenuti dalla fondazione non è importantissimo. Siamo davanti al 22% di token circa detenuti, che sono sì rilevanti ma che non permettono ai gestori del progetto di fare automaticamente il bello e il cattivo tempo all’interno del progetto. Non è qualcosa da poco, dato che da qui passa la decentralizzazione effettiva durante le votazioni della DAO.
- Open Source
Già a pochi mesi dalla presentazione del progetto il protocollo è stato reso Open Source. Anche qui si tratta di una questione di trasparenza e potenzialmente anche di decentralizzazione. Non molti tra i progetti commerciali hanno scelto questa strada, che a nostro avviso è tanto obbligata dall’aver forzato anche chi lo ha fatto controvoglia. Non è il caso di ICP, che può vantare in tal senso una scelta piuttosto autonoma.
- Buona community
Sia a livello di sviluppatori e utenti privati, sia in termini di partecipazione da parte di importanti gruppi commerciali. La community, quando attiva, può fare la differenza sulla tenuta di un progetto in fasi di mercato complicate come questa. Ed è un altro pro, per un progetto che inevitabilmente si trova a rivaleggiare con tanti altri in uno spazio piuttosto affollato.
Da questi presupposti partiremo con le nostre prossime analisi di ICP e anche con qualche chicca esclusiva di approfondimento. Chi è interessato a saperne di più e vuole seguire tanto tecnicamente quanto finanziariamente questo progetto, non ha che da continuare a seguire Criptovaluta.it.