No, Bitcoin non è morto. Non è ai suoi minimi storici come pur ha scritto qualche illustre rivista italiana e non sta per essere sorpassato da progetti alternativi. Gli asset di rischio non stanno vivendo un buon momento, ma questo non vuol dire necessità di gettare il proverbiale bambino con l’acqua sporca.
Anzi, i rialzi di oggi ci permettono da un lato di prenderci un po’ di tempo per fare qualche riflessione, dall’altro invece di capire cosa sta effettivamente accadendo sui mercati, con $BTC e le principali criptovalute che continuano a danzare al ritmo dei tamburi di guerra di Federal Reserve.
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Dopo tanti anni nel settore abbiamo perso il conto dei funerali che sono stati celebrati per Bitcoin. Funerali che ogni volta però si celebrano senza il protagonista, pronto a dare degli importanti segni di vita proprio quando i suoi detrattori vorrebbero vederlo stecchito una volta per tutte.
È il caso anche di questa pausa di fine agosto, durante la quale abbiamo avuto problemi importanti sul mercato causati da venti di ulteriori strette che spirano da Washington, o meglio da Jackson Hole. Sorpresa forse per chi non segue i mercati, ma ovvia e scontata come il fatto che la bella stagione agostana ci sta abbandonando, per aprire ad un autunno che però potrebbe essere decisamente più proficuo per Bitcoin.
Un Bitcoin che oggi si propone comunque in modo importante sopra i 20.000$, dopo aver visto poco più di 24 ore fa anche i 19.500$, per una crescita complessiva e relativa piuttosto importante, segno che i mercato continuano a reagire in modo sconsiderato ed estremo a notizie che notizie non erano, per poi cercare di recuperare subito dopo.
La normalizzazione di Bitcoin o meglio un suo ritorno alla crescita avverrà con ogni probabilità quando si saranno schiarite le nubi che ora insistono anche sui cieli dell’economia americana. Per quanto pesi dirlo da italiani ed europei, quanto avviene a Bruxelles interessa molto poco.
A condurre le danze di un ballo sicuramente impegnativo, ma non mortale, è FED. E come compagna di danza ha l’inflazione, ormai fuori controllo e che difficilmente si riavvicinerà in tempi brevi ai target che le banche centrali di quasi tutto il mondo seguivano fino a qualche tempo fa.
In altre parole tornare al 2% in tempi brevi sarà difficile, cosa che sapevamo già (e sapevano da FED) tempo fa. E che dunque innescherà degli ulteriori rialzi dei tassi durante i prossimi appuntamenti del FOMC.
Avremo inoltre da valutare la tenuta dell’economia USA di fronte a problematiche interne importanti, ma molto diverse da quelle che sta affrontando l’Europa, con quest’ultima che è il vero grande malato delle economie sviluppate.
E anche di questo abbiamo già parlato in relazione a Bitcoin qualche giorno fa, sottolineando come Bitcoin continui a comportarsi come asset di rischio puro. Una configurazione che gli è attribuita dalla maggioranza degli investitori, con la trasformazione in riserva di valore anche sul breve periodo che avrà bisogno ancora di qualche tempo.
Questo non toglie nulla sulla tenuta di Bitcoin sul medio e lungo periodo anche come asset anti-inflattivo. Il massimo dei coin che saranno mai in in circolazione non supererà mai i 21.000.000 e data la tendenza delle banche centrali anche più prestigiose a stampare denaro senza soluzione di continuità, si dovrà pur convergere in un arco temporale interessante verso un cambio di considerazione di Bitcoin anche da parte dei principali investitori istituzionali.
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un appello affinché tutti valutassero quali sono le ottime motivazioni che dovrebbero farci parteggiare per Bitcoin. Sono motivazioni sempiterne e che ci sentiamo di rinnovare anche in questa specifica circostanza.
Dalla maggiore resistenza alla censura fino alla vera decentralizzazione, passando anche per un conservatorismo in termini di nuove funzionalità che è di quanto abbiamo bisogno per avere un layer 0 dell’intero sistema monetario mondiale che sia affidabile, resistente e una base sulla quale sviluppare servizi aggiuntivi e tutto quello di cui abbiamo bisogno per la vita di tutti i giorni.
Questa sarà la strada che, con il tempo, il network di Bitcoin seguirà. Ed è la strada che ci restituisce una grande tranquillità sui destini di questo grande esperimento monetario. Un esperimento sul quale possiamo investire, tanto sul breve quanto sul lungo, anche con Capital.com – vai qui per ottenere il tuo conto demo gratuito con CAPITALE VIRTUALE INFINITO – intermediario che offre anch’esso accesso a tutto quanto è necessario per affrontare questo mercato al top.
A meno che non si stia facendo trading di brevissimo periodo, per quanto riguarda asset come Bitcoin possiamo bellamente ignorare, almeno ad avviso di chi vi scrive, i movimenti di breve, che vanno sicuramente catalogati entro il rumore che purtroppo inquina i mercati finanziari.
C’è tanto che sta nascendo su Bitcoin, pensiamo all’integrazione di ICP di cui abbiamo parlato poco fa, agli investimenti dei grandi gruppi e alla maggiore diffusione anche come strumento di pagamento. C’è tanto che bolle in pentola dalle parti di Bitcoin e il futuro, ci sentiamo di anticiparlo senza timore di smentita, è di quelli radiosi.
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