Tornano a parlare gli analisti di JP Morgan e questa volta non hanno delle belle parole per Bitcoin e per il comparto cripto. Ovvero segnalano la possibilità che si instauri sul mercato un trend ribassista di lungo periodo, complici le politiche di Federal Reserve, alla disperata ricerca del ritorno verso una certa stabilità dei prezzi.
Se è vero che la situazione è stata preoccupante per gli asset di rischio – e per ora Bitcoin e in particolare le criptovalute lo sono – è altrettanto vero che il rischio con questo tipo di analisi è che in realtà si parli di ciò che è stato e non di ciò che sarà. Altrimenti si investirebbe per conto proprio e non si scriverebbero articolesse per JPM. E di questo ci occuperemo in questa nostra analisi, anche per evitare un panico non necessario quando si cerca di prendere decisioni sul proprio patrimonio e sui propri investimenti.
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Con un certo ritardo, verrebbe da aggiungere, dato che la situazione che viene descritta da David Kelly è in realtà quella che vi raccontiamo su queste pagine ormai da qualche tempo, la stessa situazione economica globale che in realtà affligge il mercato cripto e bitcoin – e parimenti quello azionario – ormai da qualche tempo. Dato che a parlare non è qualche quarta fila del gruppo bancario, ma colui il quale può fregiarsi del titolo di Stratega Globale del gruppo, è bene spendere qualche parola in più nell’analisi.
L’economia ha un piede nella recessione e l’altro su una buccia di banana adesso. Siate sicuri di puntare sulle value USA e mondiali, e su azioni che hanno un P/E Ratio basso.
Questo il primo commento, condivisibile per certi aspetti, che indica la necessità per diversi portafogli di ridurre il rischio e di puntare su quelli che potrebbero apparire come cavalli lenti ma sicuri. Certo, vedere citato di nuovo il P/E Ratio come indicatore di qualcosa fa specie, soprattutto dopo un decennio durante il quale il rapporto è schizzato enormemente verso l’alto (anche per titoli tranquilli), ma tant’è: è al messaggio generale che dobbiamo guardare se vogliamo giudicarlo, senza concentrarci necessariamente su qualche cavillo.
In aggiunta sempre Kelly ha parlato del mondo cripto e Bitcoin, con parole non lusinghiere data sempre la situazione mondiale in termini macro e anche in relazione a quelle che saranno le prossime mosse di Federal Reserve.
Bitcoin si è indebolito dopo la conferma che il capo di Federal Reserve Jerome Powell non si opporrà a restrizioni nella policy per portare giù l’inflazione. Gli asset di rischio stanno faticando mentre la lotta di Powell contro l’inflazione rimarrà aggressiva, anche se dovesse innescare un rallentamento dell’economia.
Anche questa, come analisi, è condivisibile. Ed è in linea con quanto avete letto su Criptovaluta.it nelle scorse settimane e anche a commento di quanto avvenuto a Jackson Hole. Sono le conclusioni che non condividiamo, per motivi che andremo ad illustrare anche per aprirli ai commenti e alle discussioni dei nostri lettori.
Le aspettative dei mercati sono esattamente quelle descritte da David Kelly. E su questo c’è poco di cui discutere. C’è da discutere però sulle tempistiche con le quali i mercati si adattano alle proprie aspettative. Ovvero in modo istantaneo. Sarà poi il dato reale a dare una spinta al rialzo o al ribasso, ma in relazione alle aspettative e non in senso assoluto.
Questo vuol dire che sia per Bitcoin, sia invece per tutti gli altri asset del comparto cripto, con ogni probabilità i mercati hanno già scontato queste aspettative. E cioè che in realtà in mercati si sono già liberati della quantità di asset di rischio che aspettative del genere richiedono.
E quindi il rischio è quello di essere, per l’ennesima volta, un indicatore e un segnale fortemente in ritardo. Perché se è vero che non possiamo sapere quando finirà questa situazione, è altrettanto vero che i mercati nelle ultime settimane hanno scontato praticamente di tutto, fatta salva forse soltanto una guerra nucleare su vasta scala.
E quindi fare funerali in anticipo per un comparto sembra essere, almeno per il momento, altamente ingiustificato. Dopotutto Bitcoin continua ad essere agilmente sopra i 20.000$ ed Ethereum in quota 1.600$. Niente male per asset che sono sottoposti al fuoco di fila di analisti e di sedicenti esperti. Per noi, prima di trarre conclusioni, ci sarà da vedere come si svilupperanno diverse situazioni relative alla macroeconomia.
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Vedi Commenti
eh certo devono comprare a mani basse bitcoin
Come non quotarti...
Ma guarda questi analisti hanno scoperto l'acqua calda. Già al raggiungimento dei massimi di Bitcoin avevo previsto un crollo del mercato cripto e consigliavo a coloro che mi seguivano di vendere il guadagno e rimanere piazzati perchè è un asset da tenere comunque in portafoglio anche se molto a rischio, poi ognuno poteva scegliere se disinvestire tutto il capitale o dirottarlo su alti investimenti. A quei prezzi Bitcoin iniziava a far paura al sistema bancario ed era prevedibile una fuga di capitali importanti. CI sarà ancora da aspettare per una risalita ma molte cose stanno cambiando, ci sono per esempio degli exchange di criptovalute che si stanno trasformando in vere e proprie banche e potranno dare servizi anche su euro e dollari digitali e questo fa presumere che probabilmente nascerà una sorta di collaborazione con le banche centrali e quindi non è da escludere che Bitcoin venga integrato totalmente nel sistema e inizi un'alleanza fra le parti, ci vorrà del tempo ma noi aspettiamo e non svendiamo a nessuno.
Buona giornata e naturalmente un saluto al mitico Gianluca Grossi.
Dinanzi al vincitore il perdente cosa fa?
Piange e grida vendetta
Beh si , ci sta. Piedi di piombo dinanzi a chi va in base al vento del trend.