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Grandi vini e liquori su blockchain | L’incredibile progetto NFT

3 anni fa
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Pont des Arts diversifica il suo business con una collezione di bottiglie pregiate accompagnate da famose opere d’arte. Il distributore di alcolici di lusso ha stretto un accordo con NFKings per certificare bottiglie ed etichette sfruttando la tecnologia dei Non Fungible Token.

I collezionisti potranno arricchire la propria cantina senza muoversi da casa, lasciando alla blockchain il compito di garantire l’autenticità dei loro feticci. L’invecchiamento on chain promette interessanti prospettive di guadagno, declinando in chiave Web3 la pratica AgeToEarn già nota nell’ambiente.

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Vini e liquori al TOP grazie ai NFT

Prestigiosi vini e liquori accompagnati da altrettanto magnifiche opere d’arte. Il tutto, accompagnato da NFT che ne certificano autenticità e proprietà. Questo in sintesi il core business di Pont des Arts, distributore francese specializzato in alcolici di lusso.

O meglio, questa è la caratteristica saliente di MetaVineyard Club, iniziativa voluta dai vignaioli d’oltralpe e realizzata in collaborazione con NFKings, piattaforma che ha portato nel metaverso nomi quali Marilyn Monroe, Jimmy Choo, Vogue e simili.

Nel tweet si può ammirare una delle bottiglie di Armagnac più vecchie e rare in circolazione, la cui vendita sarà ovviamente accompagnata da una collezione NFT in edizione limitata.

Collezionare vino è oggi più facile e accessibile. Non c’è bisogno di una cantina vera e propria per conservare le proprie bottiglie, né tantomeno di sofisticati impianti per l’invecchiamento. È sufficiente acquistare il vino nel metaverse, e conservarlo insieme ai NFT, vero valore aggiunto e asset per investimenti di sicuro valore.

Questo l’inebriato pensiero di Matthew Lim, CEO e co-fondatore di NFKings, che cita un concetto di accessibilità difficilmente comprensibile alle orecchie di chi non ha i mezzi per portarsi in cantina cotanti spiriti.

Siamo davvero solo all’inizio di questa evoluzione

Tanto per dare un’idea, e sempre rimanendo in terra francese, una bottiglia di Avenue Foch del 2017 è stata battuta per due milioni e mezzo di dollari non molto tempo fa. Per l’occasione lo champagne era accompagnato da collezionabili a tema BAYC.

Cifre da capogiro per il business

Non ce ne vogliano gli artisti delle scimmie annoiate, ma le etichette di MetaVineyard Club riportano nomi un tantino più autorevoli, e riconducibili all’Arte e alla Storia dell’Arte, quella vera: Mondrian e Miquel Barcelo tanto per fare due esempi.

Logico quindi aspettarsi quotazioni fuori portata per un semplice appassionato di vino, così come è logico aspettarsi un fatturato all’altezza: Pont des Arts fa girare qualcosa come 350 miliardi di dollari all’anno, considerando in toto il suo business su blockchain e quello che viaggia per canali tradizionali.

L’operazione poi offre spunto per una riflessione sull’utilità dei Non Fungible Token legati ad oggetti da collezione veri e propri. Una riflessione che non può che lasciare una scia positiva, come dimostrato dal caso Karuizawa già qualche tempo fa. Con buona pace di quanti si fanno feroci detrattori dei NFT, tecnologia evidentemente tutt’altro che effimera. Alla loro salute.

Redazione Criptovaluta.it®

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