Si complicano le questioni legate al fallimento di Celsius Network, che tuttora oggetto di valutazioni, di analisi e di nuove misure che coinvolgono anche le corti competenti. Secondo quanto è arrivato dall’America, il gruppo vorrebbe restituire circa 50 milioni di dollari, il tutto in asset cripto, scegliendo però soltanto una parte dei propri clienti.
La scelta sarebbe infatti ricaduta su quei clienti che avevano i propri asset nel programma di custodia. Questa (prima?) restituzione terrebbe pertanto fuori tutti quegli utenti che avevano i propri denari, cripto o non, nei programmi di prestito ricompensato, in quanto secondo il gruppo avrebbero comunque partecipato ad investimenti e che dunque possono perdere anche quanto versato. Una situazione che si complica, come prevedibile, a fronte di un gruppo le cui esposizioni sembrerebbero essere ancora lontane dall’essere valutate con precisione.
Una notizia che comunque non dovrebbe essere sorpresa per nessuno, che non ha avuto alcun tipo di effetto su un mercato che, checché ne dica, sembra piuttosto solido. Possiamo investirci con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito per TESTARE I SERVIZI PREMIUM – intermediario che ci propone 78+ cripto asset, scelti tutti tra i migliori del mercato.
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Primi rimborsi? O rimborsi definitivi? Certo è che sarà difficile cavare il proverbiale ragno dal buco per una società che avrebbe debiti per oltre 4 miliardi di dollari e praticamente nessuna possibilità di recuperare somme così importanti. E allora dalle parti di Celsius si inizia a valutare chi potrebbe essere il destinatario dei pochi denari che in realtà si hanno a disposizione. E si sarebbe deciso per l’offrire ad una determinata fascia di utenti una somma totale di circa 48 milioni di dollari.
Una goccia nel mare del dissesto di Celsius – qui abbiamo analizzato la situazione più in generale – che ovviamente lascerà in molti, anzi in moltissimi fuori. Chi? Tutti coloro i quali hanno partecipato ai programmi di earning, dato che secondo il gruppo (e secondo l’interpretazione dei termini del servizio) stavano investendo. E dunque erano esposti ragionevolmente al rischio di dissesto della controparte, ovvero Celsius. Non l’epilogo che i più sognatori tra i nostri lettori si aspettavano, ma comunque una conseguenza ovvia di una situazione di dissesto che potrebbe essere invertita soltanto, a questo punto, con un miracolo.
Questo sarebbe il numero al quale si è arrivati durante le prime udienze presso al corte di New York. Un numero dal quale potrebbero mancare comunque ancora diversi milioni. Rimane il fatto che c’è anche uno spunto per guardare a questa situazione da un lato più ottimistico, almeno se non si è tra gli utenti di Celsius.
Ovvero il fatto che sembrerebbe essere ormai scongiurata completamente l’ipotesi di ulteriori contagi nel settore. La debacle di Celsius si sta risolvendo, anche se lo sta facendo con grande nocumento per milioni di utenti. Ma il resto del mercato, a meno di clamorose sorprese, dovrebbe essere salvo. Rimarranno da valutarsi altre posizioni, come quelle di 3AC, che sono ancora al vaglio degli inquirenti di mezzo mondo.
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