Home / Emirati: donazioni in crypto per i malati | L’iniziativa di Al Jalila

DONAZIONI CRIPTO MALATI

Emirati: donazioni in crypto per i malati | L’iniziativa di Al Jalila

Al Jalila Foundation ha ricevuto una sostanziosa donazione in criptovalute per la sua opera umanitaria. L’organizzazione, con sede negli Emirati Arabi Uniti, girerà alla struttura Hamdan Bin Rashid Cancer Charity Hospital l’equivalente di 16 milioni di dollari.

L’obiettivo è accelerare sulla ricerca contro il cancro e favorire l’operato dell’ospedale, che offre cure gratuite a pazienti oncologici. Pregevole iniziativa di carattere umanitario, col comparto cripto che si fa ancora una volta tassello fondamentale nelle cause per il sociale.

Segno che le cripto possono fare spesso anche del bene di questo livello, per un settore che continuerà ad essere con noi anche per i prossimi anni senza ombra di dubbio e sul quale possiamo investire anche con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il meglio del mercato già a listino – intermediario che ci permette di investire con strumenti professionali su 140+ cripto asset, tutti scelti tra i migliori del mercato.

Abbiamo anche MetaTrader 4 e TradingView che possiamo abbinare con il top che il mercato offre anche tramite il WebTrader, corredato di intelligenza artificiale che ci permette di investire ed analizzare il nostro portafoglio in automatico. Ci bastano solo 20€ per passare al conto reale.

Emirati leader cripto anche per la beneficenza

Non solo affari, investimenti e grosse capitalizzazioni: l’area degli Emirati Arabi Uniti è foriera di notizie che spesso e volentieri narrano storie di impegno a favore delle classi più deboli. Probabilmente si nasconde del business anche dietro l’operazione riconducibile a QUINT (di cui parleremo in seguito), ma la sua donazione di 16 milioni di dollari in criptovalute a favore di un ospedale che cura gratuitamente malati di cancro parla da sé.

DUBAI DONAZIONI CRIPTO

A intercettare la somma è Al Jalila Foundation, ente no-profit che promuove ricerca medico-scientifica voluta nel 2012 da Mohamed Bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai oltre che uno degli uomini più ricchi al mondo. L’ente che beneficerà della donazione è Bin Rashid Cancer Charity Hospital, nosocomio oncologico riconducibile direttamente alla fondazione.

Il terzo soggetto coinvolto nella vicenda è Quint, piattaforma Super Staking e marketplace NFT con a capo Mohammed Al Bulooki, che contemporaneamente nel gruppo Etihad ricopre il ruolo di Chief Operating Officer.

Tutto ruota intorno a Dubai

Emirati ancora in prima linea laddove c’è da spendere denaro sonante, meglio ancora se in criptovalute, per operazioni che al di là di ovvie speculazioni finanziarie sono evidentemente volte al sociale. E ancora una volta torniamo a incrociare personaggi di spicco riconducibili a Dubai, terra che si conferma crypto hub internazionale e patria degli investimenti in metaverse e criptovalute.

L’area mostra sempre crescente fervore se si parla di ricerca per sviluppare le tecnologie derivate dalla blockchain, così come quella medico-scientifica. Un doppio binario di investimenti che sembra aumentare la sua portata anno dopo anno, come dimostrano le notizie che ci arrivano dalla regione e dall’Emirato in particolare.

Non molto tempo fa avevamo annunciato il primo ospedale declinato nel metaverso a opera di Thumbay Group, azienda sanitaria attiva negli Emirati Arabi Uniti che col suo avanzato progetto permetterà ai pazienti di ricevere consulti e adempiere agli obblighi burocratici on chain, oltre a poter far visita a casa tramite VR se costretti a lunghe e debilitanti degenze.

E se l’ospedale nel metaverse di Thumbay Group deve ancora vedere la luce, l’opera di Al Jalila Foundation è concreta e si svolge nel presente. E deve parte del suo successo anche a un comparto, quello di Bitcoin in primis e criptovalute in generale, che ancora una volta torna utile al sociale.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments