Munhwa Broadcasting Corporation (MBC) ha scelto The Sandbox per il suo ingresso nel metaverse. Secondo quanto apprendiamo da autorevoli fonti locali, l’emittente televisiva sta allestendo una $LAND che ospiterà redazione e studi di produzione, oltre che una parte degli show attualmente in programmazione.
L’accordo assume una certa rilevanza in loco, dato che MBC è una delle prime quattro reti nazionali, e fa anche da cartina al tornasole per la vitalità del comparto. Il metaverso, di cui The Sandbox è tra i principali attori, si conferma straordinaria macchina da soldi laddove c’è da capitalizzare su intrattenimento e fenomeni di costume.
Altro segnale forte del reach commerciale di The Sandbox, del quale possiamo approfittare anche investendo con eToro – vai qui per ricevere un conto virtuale gratuito illimitato con il TOP degli strumenti di trading – intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto asset, tutti scelti tra quelli maggiormente di prospettiva, tanto per il presente quanto per il futuro.
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Anche le grandi TV nel mondo dei metaverse
Realtà ormai consolidata in tutto il mondo, il metaverso continua ad attrarre illustri operatori dell’intrattenimento soprattutto in Asia. La vicenda che trattiamo oggi ci offre una conferma di come lo strumento sia ormai diventato indispensabile per tutte le aziende di settore.
Una tra tutte, Munhwa Broadcasting Corporation, è al centro della vicenda che tiene banco oggi tra le nostre meta news. Fondata nel lontano 1961, la società vanta oggi sette canali tematici tra cui MBC Sports+, che tratteremo in chiusura, e controlla una rete di 8 divisioni .
Un’esercito di migliaia fra tecnici, giornalisti e addetti ai lavori costituisce la spina dorsale del quarto network nazionale del Paese. In un’area in forte crescita sul versante cripto, la naturale evoluzione dell’emittente non poteva che abbracciare la blockchain per offrire al pubblico contenuti al passo coi tempi.
Gli esperimenti in tale direzione iniziano nel corso dell’anno passato, in cui i geniali tecnici della rete hanno iniziato a far uso di avatar all’interno di un talent show estremamente popolare. Idea del tutto simile a quella dei produttori di Avatar Singer, che spinge ulteriormente sul gas e propone uno spettacolo televisivo ibrido fatto di AR e immagini reali.
Con la lotta all’ultimo punto di share che si fa sempre più serrata, le seppur preziose risorse interne non bastano più: ecco che bisogna rivolgersi a specialisti di settore pronti a calare l’asso. E come gli appassionati di NFT e metaverse sanno bene, uno dei più autorevoli nomi in questo settore risponde al nome di The Sandbox.
Corea e cripto: una storia che arriva da lontano e va lontano
Nome ben noto anche ai piani alti di Sangam-dong, quartiere nel distretto di Mapo nato nella zona occidentale di Seoul in occasione dei (per noi) disastrosi mondiali di calcio del 2002, e dove ha sede la dirigenza dell’emittente.
Da lì, Park Sung-jae e soci hanno ben pensato di contattare Lee Seung-hee, CEO di The Sandbox Korea, che fornirà l’infrastruttura tecnologica per ospitare redazione, uffici e studi televisivi MBC, per un piano di sviluppo in cui il metaverse assumerà nel tempo un peso sempre maggiore per quanto riguarda la programmazione del prossimo futuro.
Notizie del genere ormai quasi non fanno più notizia, soprattutto se arrivano da quel Paese che sempre più si dimostra terra d’elezione per criptovalute e tecnologie annesse, e che a più riprese ha dimostrato di avere idee chiare e piani futuri di sviluppo ben precisi.
La Corea del Sud è stata tra le prime nazioni a volere un comitato etico sul metaverse, ingaggiando un nutrito team di esperti che dovrà partorire un vademecum sul corretto utilizzo di tale tecnologia. Una sorta di guida all’uso, volta a proteggere privacy e integrità sia fisica che digitale degli utenti più a rischio truffe e abusi. Iniziativa che denota quanto lo Stato sia presente, positivamente, nei confronti di cittadini e imprese, favorendo lo sviluppo di una tecnologia che è anche sinonimo di munifico fatturato.
Un’iniziativa che avrà certamente positive ripercussioni anche sugli spettatori di MBC Sports+, canale nato nel 2001 come MBC Sports Channel e voluto con ogni probabilità per trasmettere gl’infausti mondiali coreani dell’anno successivo. Dovessero riesumare l’avatar di Byron Moreno, ci facciano un fischio: ci offriremo come esempio virtuoso di non violenza negli stadi (virtuali)