A parlare è uno dei membri più importanti della cripto-elite. E il momento dei mercati che stiamo vivendo imporrebbe comunque di ascoltare un parere sì autorevole, anche e il personaggio in questione è uno dei più divisivi dell’intera criptosfera. Parliamo del leader di Cardano, al secolo Charles Hoskinson, che ha dedicato qualche minuto del suo tempo all’analisi delle particolari condizioni che continuano a dominare il mercato.
Per Charles Hoskinson, ed è in realtà una lettura che abbiamo dato anche noi a più riprese proprio su Criptovaluta.it, a dominare sono le condizioni macro e non il valore effettivo di tutti i migliori progetti, Cardano compreso. Per un discorso che, aggiungiamo noi, non può che riguardare anche Bitcoin ed Ethereum.
In una situazione del genere, tenendo conto anche di quanto sta avvenendo e avverrà, possiamo comunque preparare le nostre posizioni. E possiamo farlo con la famosa piattaforma eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con STRUMENTI PREMIUM – intermediario che ci offre la possibilità di investire su 78+ cripto asset e che, al contrario di tanti altri intermediari, in realtà non ha mai mollato Ripple al suo destino, continuando a listarla.
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Charles Hoskinson, leader di Cardano, non è solito ricorrere a mezze misure. E anche in questo caso, di fronte al proverbiale mare rosso delle perdite di tutto il settore cripto e Bitcoin parla chiaro e diretto, anche se quanto afferma non piacerà a tutti.
Una verità universale sulle cripto è che i mercati sono disconnessi dalla realtà. Cardano non è mai stata così forte e francamente molti altri progetti sono solidi in questa industria, ma comunque non vediamo questo riflesso [sui mercati] – ma solo un mare di rosso. I fattori macro vincono sempre. Il focus dovrebbe essere sempre sul vero proposito della tecnologia. I problemi che risolve. Le persone che aiuta. Le esperienze oggi possibili che un tempo non lo erano. Cardano sta cambiando il mondo grazie a tutti voi e i nostri giorni migliori devono ancora venire.
Un messaggio da un lato di sicuro risentimento verso i mercati, che giocano una partita molto diversa da quella degli sviluppatori e che, in condizioni macro così disastrate, non possono fare altrimenti. Dall’altro di speranza, perché i bear market sono utili per separare il grano dal loglio e soprattutto sono un ottimo momento per costruire e per darsi da fare per migliorare i propri progetti.
Occhio però a prendere le parole di Charles Hoskinson come attinenti soltanto al mondo di Cardano o degli altri progetti altcoin che hanno una buona capitalizzazione di mercato. La questione, ancora una volta come abbiamo già scritto su Criptovaluta.it in passato, è più ampia e riguarda anche il re del mercato Bitcoin e quello che è l’argento del settore, ovvero Ethereum.
Le condizioni macro, pessime sotto ogni punto di vista e per molti specialisti le peggiori da diversi decenni a questa parte, hanno ovviamente un enorme impatto su asset che investitori e mercati considerano ancora come di rischio. E ci saranno pertanto diverse questioni da continuare ad analizzare per avere contezza di quanto potrebbe accadere tanto a Bitcoin quanto al resto del comparto.
Rimane il tema principale negli USA, mentre in Europa sembra che non sia il peggiore dei mali oggi (perché ci sono problemi molto più pressanti che destano maggiore preoccupazione). Se l’inflazione non rallenterà ci si dovrà aspettare da parte di Fed un’ulteriore stretta per tassi e politica monetaria, che i mercati però dovrebbero aver finalmente già scontato. Sarà comunque in parte uno stillicidio mese per mese, con pochi decimi percentuali di inflazione in più o in meno che potrebbero cambiare la parabola degli asset di rischio.
Sì, in Europa potrebbe essere un problema. Prezzi alle stelle, difficoltà di reperimento sul mercato di materie prime energetiche (dovuta al conflitto ucraino e ai ferri corti tra UE e Russia) e crisi anche per gli operatori del settore, molti dei quali probabilmente dovranno essere salvati dalla bancarotta con interventi di carattere pubblico. È questa la situazione macro più preoccupante ad oggi sui mercati e che continua a terrorizzare le piazze tanto europee quanto invece americane e asiatiche.
Tenendo conto di questi fattori potremo provare ad avere un approccio maggiormente lucido al futuro del mercato delle cripto e di Bitcoin. Con il crollo di ieri che deve essere comunque considerato come dentro la soglia di normalità date appunto le condizioni, pessime, a livello mondiale per la geopolitica e l’economia.
A scanso di ogni equivoco rimane comunque necessario sottolineare come il settore non morirà e che nessuno nutre dubbi seri sul suo futuro. Ci saranno dei ridimensionamenti, ci saranno progetti che ne approfitteranno e ci sarà una rimodulazione di diversi comparti.
Ma no, al contrario del 2018 nessuno crede che questa potrebbe essere la parola fine per Bitcoin e anche per il resto del comparto. Per chi guarda al lungo periodo, per intenderci, questo è soltanto rumore di breve.
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