Buone nuove per Luna Classic, che trova un’altra importante sponda dalle parti di KuCoin. Il popolare e importante exchange ha infatti annunciato pieno supporto per il proposal che introdurrebbe un burn dell’1,2%, attraverso un comunicato ufficiale. L’exchange in questione così segue quanto già dichiarato da Gate.io e MEXC, in uno dei momenti più interessanti per il tentativo di rinascita di $LUNC.
Tentativo di rinascita che sta traendo molta della sua forza anche dalla speculazione di breve periodo sul mercato, che in diversi interpretano come una sorta di pump che inevitabilmente dovrà rientrare, ma che più probabilmente invece attiene alla crescita dell’interesse intorno ad un progetto che potrebbe fare un ritorno clamoroso sulle piazze lontano dalla sua (ormai impresentabile) ex-guida.
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E questa è un’ottima notizia per un token che ha sorpreso tutti con le sue performance più recenti, che sono in parte dovute proprio al proposal per il quale l’exchange ha confermato il suo supporto. Ma procediamo con ordine per capire di cosa si tratta e del perché il supporto di KuCoin è da considerarsi come importante.
Il proposal di burn è ancora in fase di approvazione e introdurrebbe una tassa su tutte le valute dell’ecosistema, e quindi anche la defunta UST. Per ogni transazione verrebbe applicata appunto una tassa dell’1,2% che andrebbe poi a rendere inutilizzabili i token così prelevati, creando una fortissima spinta deflativa per l’intero protocollo.
Qualcosa che, ferma la domanda, ridurrebbe di molto l’offerta e dovrebbe pertanto esercitare delle pressioni ulteriormente rialziste sul token $LUNC, migliorandone le performance sul mercato.
Il tutto, cosa che fa il proposal in questione, con anche degli effetti negativi, come la mancanza di una sostenibilità sul lungo periodo e la possibilità che gli investimenti dei VC ritengano un sistema del genere poco conveniente.
L’altra grande questione riguarda poi proprio gli exchange, che negli scambi tra utenti che non vengono registrati sulla chain ma che avvengono appunto internamente alla piattaforma potrebbero decidere di non applicare tale tassa, vanificando pertanto il proposal, perché diventerebbe più conveniente scambiare i token seppur virtualmente off-chain.
Perché è forse il primo di un exchange di questa rilevanza e perché garantirà l’attività di tale tassa di burn anche alle transazioni che tecnicamente potrebbero avvenire off-chain. Ed è questo il motivo per il quale l’annuncio ha già riscosso un discreto entusiasmo tra gli appassionati di LUNC.
LUNC che rimane una delle incognite di questa particolare fase di mercato, che vede ancora spettri ribassisti farla da padroni in una situazione generale a livello macro che continua ad essere piuttosto preoccupante.
La trovata, se così vogliamo chiamarla, inclusa nel proposal per il burn di $LUNC potrebbe dare linfa vitale in termini di interesse e di crescita di prezzo. Il tutto con ancora qualche incognita, perché se è vero che Astroport e TerraSwap hanno già confermato l’adesione alla tassa, rimane incerto lo status dei NFT.
E quando l’effetto magico di questo proposal si sarà andato ad esaurire, chi sta portando avanti la rinascita del progetto dovrà in qualche modo trovare altre motivazioni con le quali avvicinare nuovi sviluppatori e investitori. Il cammino potrebbe essere quello giusto, ma sarà lungo e difficile, soprattutto in una fase di bear market.
Per tutti coloro i quali hanno intenzione di entrare adesso su questo mercato non possiamo che consigliare la massima cautela, trattandosi di asset ad altissimo rischio in un comparto che è già il più rischioso della finanza. Pertanto occhio alla FOMO e cerchiamo di valutare con grande attenzione la parte di capitale da destinare a questo token, eventualmente.
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