Messo nell’angolo, Gary Gensler ha dovuto accettare la resa. Parliamo del capo di SEC, che da quando si è insediato si è dimostrato essere uno degli avversari più arcigni per il criptospazio e, collateralmente, anche per Bitcoin. Una resa quasi incondizionata ai poteri che il Senato USA, nella proposta di legge che circola da un po’, vorrebbe affidare a CFTC almeno per quanto riguarda Bitcoin ed Ethereum.
Chi non dovesse comprendere, ed è più che normale, le implicazioni di una scelta del genere troverà qui un’analisi fatta per capire proprio come cambia lo scenario delle regolamentazioni cripto negli USA, che rimangono e rimarranno il fulcro globale della finanza e anche degli investimenti in cripto e Bitcoin.
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E questa è una prima possibile chiave di lettura della resa di Gary Gensler a reti unificate, una resa che favorisce l’agenzia che ormai da tempo, in una guerra intestina e sotterranea, si scontra proprio con SEC. Ma per capire la portata di tale resa nei confronti di Bitcoin e di Ethereum sarà bene ripercorrere quanto avvenuto negli ultimi mesi.
Una proposta di legge dalla quale SEC è uscita come grande sconfitta, perché fatta eccezione per i casi in cui sia chiara la collocazione di una criptovaluta nel territorio dei titoli finanziari, SEC avrebbe dovuto passare la mano e favorire il controllo di CFTC, ente che si occupa dei titoli derivati sulle commodities e anche, conseguentemente, delle commodities, ovvero delle materie prime. Un territorio legale nel quale le restrizioni sono minori, le possibilità di intervento ridotte e dove soprattutto le leggi permettono un grado di libertà molto maggiore.
Gary Gensler aveva provato, non appena è stata diffusa la proposta di legge, ad opporsi. E lo aveva fatto sfoderando l’importante arsenale di media compiacenti, facendo intendere che avrebbe venduto cara la pelle. A distanza di qualche settimana, le cose sono invece cambiate radicalmente e ci troviamo a raccontare di una resa che cambia in modo considerevole tutto lo scenario, almeno per $BTC ed $ETH.
Vuol dire che saranno fuori dal controllo di SEC, così come vuol dire che non dovranno sottostare a norme nate negli anni ’30 e che sarebbero incapaci di governare, se non a colpi di multe e di divieti, ecosistemi così dinamici.
La palla, come è ragionevole che sia, passa dunque con la resa di SEC a CFTC, che dovrebbe trattare entrambi questi asset come commodities praticamente pure.
La resa di Gary Gensler non è incondizionata, perché si è detto non disposto a cedere il controllo dell’intero settore a CFTC, almeno per quanto riguarda quegli asset/cripto che potrebbero essere dei titoli finanziari seguendo le leggi USA.
Per tutte le altre criptovalute dunque permane il “pericolo” che a muoversi, come accaduto nel caso di Ripple, sia proprio SEC. Un movimento che ha innescato polemiche anche in sede di processo, dove gli avvocati di Ripple Labs hanno proprio contestato la differenza di trattamento con Ethereum, secondo molti ingiustificata.
È una notizia molto bullish per il mercato, nonostante con ogni probabilità anche l’opposizione strenua di SEC avrebbe prodotto ben pochi risultati, dato che la proposta di legge che circola negli USA ha già raccolto degli importanti consensi e, dopo ulteriori limature e aggiunte, dovrebbe diventare la base legislativa sulla quale opererà tutto il settore.
Notizia bullish che aiuterà a riportare un po’ di sereno su un mercato che vive ancora ore di forte ansia, anche a causa della particolare situazione che si sta configurando in Europa. Per chi ama Bitcoin e cripto è comunque un giorno da ricordare, perché il nemico forse più pericoloso del comparto ha deciso di andarsi a sedere al tavolo al quale lo ha assegnato una politica forse relativamente lungimirante, almeno rispetto a quanto avviene in Europa.
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Meno 6 al merge ed ETH esce dalle grinfie di Sec. Consiglio: iniziate a cercarvi un buon posto per vedere i fuochi d'artificio :D
Sono anche molto molto contento per BTC, a dire il vero.
Saylor lo vedo maluccio, invece : /