Anche Ford schiaccia sul pedale della blockchain e prepara il suo ingresso nel metaverse, nonostante i recenti tagli di personale. Da Detroit è in arrivo un piano ampio e articolato, che inizia formalmente con la domanda di brevetto relativa a ben 19 marchi del gruppo.
A svelare i piani del costruttore è ancora una volta Mike Kondoudis, specialista di marchi da proteggere in ambito Web3, che ci anticipa alcuni interessanti dettagli. L’industria automobilistica, alla prese con quella che forse è la sua peggior crisi di sempre, continua a investire forte nel comparto per risollevarsi attraverso le nuove frontiere del business on chain.
Sì, ancora mondo dell’auto e mondo dei NFT che si incrociano, nell’incantevole scenario digitale dei metaverse. Metaverse sui quali possiamo investire anche con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il mondo dei metaverse a portata di click – intermediario che ci permette di investire al meglio su tutto il settore cripto, con 140+ asset già a listino.
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Puoi averla di qualsiasi colore, purché sia nera. A parlare della nuovissima (all’epoca) Model T è Henry Ford in persona, uno che ad aforismi andava più forte delle sue (future) Mustang, e che a volerli capitalizzare postumi ci sarebbe da fare una fortuna. Visionario genio del marketing ante litteram.
E in quanto a vision innovativa e capitalizzazione i dirigenti attuali dimostrano di non essere da meno. O almeno, al passo coi tempi: tempi di blockchain, metaverse e Non Fungible Token al servizio dell’industria automobilistica.
Tutti ingredienti al centro dei programmi di sviluppo dell’azienda, come si legge a chiare lettere nel tweet di Mike Kondoudis, l’avvocato specializzato in marchi con licenza USPTO. Uno che potrebbe tentare la carriera di pilota, vista la velocità con la quale ci fornisce preziose informazioni.
Quelle relative a Ford sono tante e dettagliate: sono ben 19 i marchi da brevettare per l’utilizzo su metaverse, tra cui quello della leggendaria Mustang, e altre icone quali F-150 Lightning, Explorer, Lincoln e via dicendo.
Veicoli che troveranno trasposizione virtuale nel metaverse di prossima creazione: rimarremo sul pezzo per futuri sviluppi. L’azienda ha inoltre annunciato collezioni NFT che andranno ad accompagnare auto e merchandising ufficiale sotto forma di materiale multimediale, opere d’arte digitale e, aggiungiamo noi, con ogni probabilità anche vantaggi da spendere nella vita reale come usuale per iniziative del genere.
Il programma come accennato è ampio e articolato: in Ford stanno pensando anche a non meglio precisati programmi per computer, non ci sorprenderebbe qualche escursione nel crypto gaming da parte dell’azienda.
Un’azienda che, nonostante i numeri da colosso siano ancora abbondantemente dalla sua parte, si è trovata di recente a operare importanti tagli al personale dei suoi stabilimenti. L’intera industria automobilistica è alle prese da anni con crisi dei semiconduttori, pandemia e un quadro geopolitico incerto che ha generato pesanti ripercussioni sull’economia mondiale.
Una situazione che i big dell’automotive combattono a suon di promozioni, tagli di personale (purtroppo) e investimenti in DeFi e criptovalute, come ci dimostrano i tanti esempi che ci troviamo a commentare quasi quotidianamente.
Ricerca e sviluppo non possono fermarsi, né tantomeno gli sforzi nel marketing, se vogliamo recuperare vendite e incassi. Qui si gioca forse la partita più importante, con Renault che punta sul metaverse così come i principali costruttori, per ingaggiare il pubblico più giovane e avvezzo a tale tecnologia.
Escludendo per un momento i produttori di supercar, che non conoscono crisi, è interessante notare l’interesse che tutti i gruppi dimostrano di riversare nel comparto. Oltre alla già citata Renault, abbiamo visto KIA investire forte in NFT e metaverse per rilanciare le vendite nel mercato statunitense.
Direzione simile per Nissan, che utilizza NFT non solo come mezzo promozionale ma anche come tecnologia da utilizzare a bordo dei prossimi modelli, sulla scia di quanto abbiamo visto in casa Alfa Romeo.
E a proposito del glorioso marchio automobilistico italiano, dal quale ricordiamo è nata la Ferrari, chiudiamo con un’altra citazione di Henry Ford: Quando vedo un’Alfa Romeo mi tolgo il cappello. Così, tanto per ricordare da dove veniamo, chi siamo e che cosa portiamo noi italiani. Un Fiorino, purtroppo. Con l’Alfa in mano ai francesi PSA, il Biscione sta perdendo squame e grinta.
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