Finalmente ci siamo. Arrivano i primi fondi classici ma con quote tokenizzate e che possono essere scambiate su blockchain. E nello specifico a mettere in piedi questa novità sono KKR da un lato, gestore di fondi di un certo spessore, e quanto viene offerto da Avalanche, per un passo in avanti importante per una chain che da sempre si è candidata anche a fare da infrastruttura per la finanza di domani.
Un passo in avanti importante per tutto il settore, dato che siamo davanti ad un growth fund da 4 miliardi di dollari, con obiettivo primario che è quello di investire in società dedicate alla salute di piccole e medie dimensioni, diffuse su tutte il nord America.
Un buon successo anche per $AVAX di Avalanche, sul quale possiamo investire anche con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e con tutti i migliori strumenti per fare TRADING – intermediario che ci permette di investire al meglio su 78+ asset cripto già inseriti nei propri listini e con la possibilità di operare anche con strumenti avanzati e unici del settore fintech.
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Avalanche sarà infrastruttura del fondo KKR: ecco perché è una notizia importante
Da un lato abbiamo uno dei giganti del mondo degli investimenti negli Stati Uniti, dall’altro invece un’infrastruttura cripto che sin dalla sua concezione iniziale aveva provato ad affermarsi non solo come centro per la DeFi, ma anche come ponte tra finanza e mondo delle cripto. Avalanche ha portato a casa un successo niente male, dato che appunto è stata scelta da KKR per un fondo di investimento da 4 miliardi di dollari, che sarà tokenizzato e che potrà essere scambiato, sempre nel pieno rispetto delle leggi, proprio on chain.
Un passaggio fondamentale che attraverserà un fondo di grandi proporzioni, che punterà principalmente su aziende del settore healthcare negli USA e in Canada, per un portafoglio growth e dunque ad alto rischio. A parlare dell’iniziativa c’è anche Dan Parant, direttore della divisione Private Wealth da KKR.
Con la sua abilità di digitalizzare le inefficienze operazionali e incrementare la facilità d’uso per gli investitori individuali, la tecnologia blockchain ha la potenzialità di giocare un ruolo importante nel futuro dei mercati privati.
Con questo passaggio dunque avremo investitori privati che, dopo uno screening simile a quello che siamo abituati ad affrontare presso le piattaforme classiche. Cosa che Avalanche ha sempre proposto tramite compartimenti stagni alle società di investimento. Un passo in avanti comunque per la chain di Emin Gün Sirer, che esce così a testa alta da un periodo dominato dallo scandalo Kyle Roche, che a quanto pare non sembrerebbe essere stato in grado di modificare i progetti presenti e futuri della chain.
Un assaggio di quello che la blockchain può fare per il mondo dei mercati classici
La blockchain, lo sosteniamo su queste pagine da tempo, può offrire infrastrutture più aperte e più efficienti ai mercati classici, che pur negli ultimi tempi hanno sofferto di problemi importanti, diversi dei quali relativi proprio alla loro eccessiva centralizzazione.
KKR pensa di poter aver trovato la quadra con Avalanche, ma siamo certi del fatto che ci saranno presto anche tanti altri protocolli ad offrire servizi simili e a provare a guadagnarsi un posto al sole in mercati che sono ricchi e con i quali interagire è molto caro, anche a causa della centralizzazione di cui sopra.
Nel frattempo gli appassionati possono gioire per l’arrivo nello spazio blockchain di un gestore di fondi che vale 20 miliardi di fatturato e che gestisce una quantità di capitali decisamente importante.