EOS è la sesta criptovaluta più capitalizzata in assoluto secondo la classifica di CoinMarketCap. Parte del suo successo lo si deve ai Block Producers, che sono molto simili ai minatori di Bitcoin. I Block Producers hanno il compito di convalidare le transazioni che vengono fatte tra altri utenti, ricevendo una ricompensa in EOS; fino a qui il tutto è molto simile a quello che succede con Bitcoin ed altre criptovalute. I Block Producers, tuttavia, si occupano anche di votare sugli aggiornamenti proposti per migliorare la rete EOS.
I Block Producers vengono pagati direttamente dalla blockchain per il loro sforzo di verifica delle transazioni. Al contrario di quanto avviene con Bitcoin, tuttavia, questi non sono in competizione tra loro per essere i primi a fornire la convalida corretta. Nel sistema di EOS, infatti, è chi fa la transazione che ha la possibilità di scegliere a quali nodi farla convalidare.
Ogni utente può votare per 30 Block Producers, ed ogni token in possesso dell’utente aumenta il suo potere di voto. Ad esempio, se un utente possiede 100 token, questo potrà dare fino a 100 voti ad ognuno dei 30 Block Producers che è chiamato a votare. Alla fine del processo, i 21 nodi che hanno ricevuto più voti sono chiamati a verificare tutte le transazioni contenute nel blocco da aggiungere alla blockchain e saranno infine ricompensati per questo.
Brendan Blumer è il co-fondatore di Block.one, l’azienda che ha creato EOS, e ne è anche l’amministratore delegato. Blumer insiste da alcuni mesi sul fatto che il protocollo di selezione dei Block Producers andrebbe modificato, e nei giorni passati lo ha ricordato ancora su Twitter. Nella sua visione, EOS dovrebbe passare ad un sistema in cui agli utenti è consentito esprimere soltanto un voto per ogni token che possiedono, in modo da evitare che si formino dei cartelli che influenzano le votazioni.
Effettivamente il sistema di votazione attuale ha un difetto evidente. Dal momento in cui ogni utente può votare per 30 Block Producers, gli stessi Block Producers possono votare se eseguono una transazione. A questo punto loro potranno votare per sé stessi, e potranno poi mettersi d’accordo tra loro per scegliere a quali altri 29 Block Producers dare il loro voto. Quando il potere di voto si mischia a grandi flussi di denaro, è inevitabile che la natura umana porti la votazione verso dei lidi poco democratici.
Con la soluzione proposta da Blumer, i Block Producers potrebbero utilizzare il loro potere di voto per se stessi ma non avrebbero la facoltà di eleggere altri 29 nodi attraverso il voto di scambio. Allo stesso tempo, però, il CEO di Block.one non ha la facoltà di far approvare questo nuovo sistema di votazione. Affinché un aggiornamento venga eseguito, infatti, è necessario che 15 dei 21 Block Producers più popolari approvino la modifica; le persone che stanno lucrando sul sistema di verifica attuale dovrebbero votare contro la possibilità di continuare a farlo, il che crea un evidente conflitto di interessi. Nel frattempo, in questi giorni è incorso un’importante votazione per decidere se abbassare il livello di inflazione dovuto al mining dal 5% all’1% all’anno.
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