Nasce Dubaiverse, il metaverso a tema Dubai voluto da Animoca Brands sulla scorta di quanto già in cantiere nel progetto Mega City, trasposizione virtuale di Hong Kong su The Sandbox. Il progetto si preannuncia faraonico, e in linea con i piani di espansione in chiave Web3 annunciati da Dubai diverse settimane fa.
Progetto che si preannuncia articolato, con alleanze e collaborazioni on chain che vedranno nascere sinergie tra aziende e istituzioni per far crescere l’ecosistema e offrire esperienze d’uso sempre più concrete ai visitatori. Con l’obiettivo di fare cassa dal neonato settore, che promette introiti miliardari.
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Animoca Brands e Dubai: cosa bolle nella pentola del metaverse
Leggere il nome di Animoca Brands e quello di Dubai a pochi pixel l’uno dall’altro incute timore, o perlomeno rispetto reverenziale. Soprattutto a chi segue da vicino gli sviluppi del metaverse in chiave business.
Due colossi, finanziariamente parlando, che hanno annunciato Dubaiverse in occasione di True Global Ventures Conference, giunta alla sua sessantaduesima edizione, e che merita giusto due righe di presentazione. Anzi, lasciamo che sia il conclave a presentarsi.
I nostri eventi non saranno mai un occasione di marketing e public relations, perché media e stampa non sono ammessi. Analizziamo i casi d’uso reali della blockchain per affrontare problemi reali, e decidere cosa dovrà essere sviluppato su chain.
Inquadrato il contesto passiamo ai fatti: Dubaiverse godrà di solide partnership locali. Prima fra le tante, quella con Dubai Virtual Assets Regulatory Authority (VARA), che ha già acquistato un immobile nell’area di The Sandbox dove sorgerà la trasposizione virtuale dell’Emirato. Per chi non lo sapesse, si tratta dello stesso ente che abbiamo incontrato quando abbiamo analizzato la diffusione di criptovalute negli Emirati Arabi Uniti.
L’autorità di regolamentazione ha comprato in anteprima uno spazio nel Dubaiverse, dove a breve arriveranno aziende provenienti dai più disparati ambiti commerciali, corporate, altri organi istituzionali e immaginiamo con ogni probabilità exchange e operatori di comparto.
I grandi nome del metaverse picchiano duro
Tutti insieme, appassionatamente. Lo schema è lo stesso che Animoca Brands, proprietaria di The Sandbox, ha riservato al progetto Mega City. In quel caso a finire virtualizzata sarà Hong Kong, dove ha sede (nel mondo reale) la software house. Altri progetti in cantiere riguardano Corea, che in fatto di metaverse fa scuola a tutti, Turchia e Singapore. Sembrerebbe quasi che in Animoca, consci dei rientri che ci si aspetta da tale tecnologia, stiano mirando a un’invasione globale del nascente mondo su chain.
Capitolo sviluppi: sebbene non siano ancora noti ulteriori dettagli, ci aspettiamo un assetto che certamente non taglierà fuori crypto gaming e il munifico business collegato a questo importante settore, ma che verta in prima battuta su aspetti più strettamente agganciati con la vita reale.
Pensiamo ai tanti casi che ci arrivano ormai quotidianamente da ogni parte del mondo, quello reale. Un esempio su tutti: È fresca la notizia di Seongnam, la metropoli alle porte di Seoul che concederà la cittadinanza NFT ai residenti che aderiranno a Metaverse Special City per fruire dei pubblici servizi. Il governo cittadino pensa così di snellire l’opera dei suoi burocrati offrendo al contempo prestazioni più efficienti ai contribuenti.
L’operazione infine si inserisce in un quadro coerente con i piani di espansione in chiave Web3 fortemente voluti da Hamdan bin Mohammed, sulla scorta di quanto si legge nei protocolli Dubai Metaverse Strategy, con l’Emirato che a suon di acquisizioni e aperture in senso lato a DeFi e criptovalute, punta con rinnovato vigore a proporsi come crypto hub di respiro internazionale.