In una lettera inviata ad un gruppo parlamentare del congresso, il capo dell’IRS – il fisco americano – Charles Rettig, ha dichiarato che una chiarificazione sul regime fiscale di Bitcoin è diventata una delle priorità dell’agenzia.
La lettera, che non arriva come un fulmine a ciel sereno ma che è una risposta di una richiesta da parte di alcuni membri del congresso, indica che arriverà un imminente interesse, almeno negli USA, da parte delle autorità fiscali nei confronti non solo di Bitcoin, ma più in generale di tutte le principali criptovalute, a volte trattate come asset di investimento, altre volte invece in un limbo di difficile comprensione.
Nella lettera a firma del leader del fisco statunitense si legge che:
“Condivido con voi la convinzione che i contribuenti meritino chiarezza su questioni di base che riguardano la tassazione delle divise virtuali e delle loro transazioni, e ritengo che sia una priorità dell’IRS emanare tale chiarificazioni.
Nello specifico sarà necessario, come menzionato nella vostra richiesta, individuare:
- Metodi di calcolo per la base imponibile
- Metodi di calcolo per l’assegnazione di suddette basi
- Trattamento fiscale dei fork [Come nel caso, per l’appunto, di Bitcoin Cash, NDR]
Abbiamo considerato questi argomenti e siamo intenzionati a pubblicare indicazioni di carattere pubblico che facciano chiarezza su questi aspetti e anche su altri nel più breve tempo possibile.”
Non è ancora chiaro come si muoverà il fisco statunitense in questo senso. Resta comunque il fatto che un eventuale movimento nell’uno o nell’altro senso da parte del fisco statunitense finirà per spostare gli equilibri anche nelle altre economie sviluppate, nonostante, come abbiamo attualmente riportato qualche giorno fa, in Europa le autorità continuano grosso modo ad ignorare questa specifica realtà tecnologica e di investimento.
Continueremo a seguire le evoluzioni di questa vicenda, che nonostante non ci toccherà da vicino, potrebbe cambiare per sempre il corso delle criptovalute come investimento.
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