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Il progetto ONU e Unicef finanziato con i NFT | Raccolti oltre 700.000$

2 anni fa
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L’ONU ha avviato una collaborazione con Unicef per portare la connettività internet alle scuole che non hanno accesso alla rete. Dedicato ai paesi in via di sviluppo, il progetto Giga ha beneficiato anche una raccolta fondi attraverso la vendita di collezioni NFT per sostenere l’ingente impegno economico.

L’operazione mette in luce un virtuoso caso d’uso dei NFT, l’ennesimo se parliamo di beneficenza e filantropia, con il comparto ancora una volta pronto a sostenere le popolazioni più svantaggiate.

Segno anche del fatto che non è soltanto speculazione, ma anche un ottimo strumento per fare qualcosa di buono e di utile che prescinde dalla speculazione. Segno che il settore rimarrà tra noi e con noi e che potremo continuare anche ad investirci con eTorovai qui per ottenere il tuo conto gratuito di prova con tutti gli strumenti più avanzati – intermediario che ci permette di operare su 78+ cripto asset tutti scelti tra i migliori del comparto.

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Il progetto Giga: ONU e Unicef per i NFT

Quasi 3 miliardi di persone non hanno accesso a internet. Il dato assume contorni ancor più drammatici, perché insieme alla libera circolazione della cultura viaggia anche la libertà dei popoli, se consideriamo che buona parte di questi soggetti è in età scolare.

Un progetto andato a buon fine

Il progetto Giga nasce per rispondere all’impietosa fotografia del nostro pianeta sotto il profilo dell’accesso all’informazione. È stato voluto dall’ONU, che ha chiamato in causa Unicef. Il partner tecnologico è International Telecommunication Union, agenzia dell’ONU che cura le problematiche relative a comunicazioni e tecnologie dell’informazione.

Obiettivo del progetto: connettere a internet tutte le scuole del mondo. Condizione riconosciuta da una riunione degli Stati Membri come diritto umano inalienabile. Giga Initiative viene alla luce nel 2019, con le Nazioni Unite al lavoro su un progetto umanitario di portata globale.

Di altrettanta caratura la sfida tecnologica: le scuole sono state identificate mediante la scansione di immagini satellitari in machine learning. All’impegnativo lavoro di mappatura è seguita la parte operativa, che dal 2019 ad oggi ha portato la connessione a circa 40.000 edifici scolastici.

Una sfida tecnologica, organizzativa e finanziaria, che ha richiesto il dispiego di ingenti risorse sotto ogni fronte. Ed è qui che entra in gioco la blockchain, che presta il suo servizio alla causa rivelandosi prezioso alleato e insieme partner tecnologico insostituibile.

Sì, ha funzionato – raccolti oltre 700.000$

Per finanziare parte del progetto l’Unicef ha lanciato delle raccolte fondi coinvolgendo un artista digitale, che ha realizzato 1.000 NFT stilizzando i dati elaborati dal programma Giga. I circa 700.000 dollari raccolti sono stati interamente devoluti alla causa.

Oltre al valore economico intrinseco, l’operazione ha messo in luce altri interessanti aspetti. La vendita dei Non Fungible Token coniati su chain Ethereum, al cui ricavato va aggiunto quello di un secondo drop da oltre mezzo milione di dollari, è servita da spunto per un tracciamento dei proprietari.

Ed è emerso che in massima parte si trattava di sostenitori informati dell’iniziativa attraverso i canali ufficiali, con una parte del totale composta da investitori abituali in Bitcoin e criptovalute. Come ricorda Gerben Kijne, uno dei responsabili della raccolta fondi, il pubblico avrebbe potuto essere molto più ampio se i drop fossero stati anticipati da un’adeguata campagna di lancio.

Uno spunto di riflessione più che condivisibile, e che speriamo sia raccolto da Unicef per gli sviluppi che seguiranno. Riflessione che troverà di certo una sponda dalle parti di OpenSea, che ha generato circa il 20% delle vendite sul mercato secondario. La piattaforma ha rilasciato di recente un aggiornamento che dovrebbe permettere agli autori maggior visibilità e di conseguenza maggiori probabilità di vendita.

Sì, si può utilizzare il mondo dei NFT anche per fare del bene, per organizzare raccolte benefiche anche a livello istituzionale e senza dover per forza associare questi strumenti soltanto alla speculazione, comunque legittima. Perché ci sono stati e ci saranno anche casi di chi, dopo aver guadagnato con qualche collezione NFT, ha deciso di donare a buone cause.

Redazione Criptovaluta.it®

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