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CBDC: Senatori USA contro dollaro digitale! | A Washington si parla di libertà…

2 anni fa
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Siamo forse, su queste pagine, tra i più feroci oppositori all’evoluzione “digitale” delle valute fiat. E qualcuno, almeno oltreoceano, sembrerebbe essere d’accordo, almeno in linea di massima, con noi. E lo è a livello politico, dato che la questione dollaro digitale sembrerebbe essere combattuta con un certa vis anche nel Senato.

Un senatore avrebbe infatti diffuso una proposta di legge per impedire tanto al Tesoro quanto a FED di interferire con il diritto dei cittadini americani di utilizzare contante. Cosa che ha preso l’evocativo nome di No Digital Dollar Act, pescando in realtà tra un malcontento che sembrerebbe essere, in particolare in area Repubblicana, piuttosto diffuso.

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Sommossa senatoriale negli USA: tentativo di blocco per il Dollaro Digitale

No al Bitcoin di stato, che poi non lo è neanche alla lontana. Nonostante anche da FED le incertezze siano molte per quanto riguarda un eventuale dollaro digitale, il Senato degli USA punta a rendere addirittura illegale un’evoluzione del genere. Secondo le cronache che ci arrivano dall’America infatti, il Senatore James Lankford avrebbe depositato una proposta di legge dall’evocativo nome di No Digital Dollar Act. Proposta di legge che avrebbe come obiettivo principale quello di proibire un passaggio alle CBDC che andrebbe a colpire il diritto dei cittadini americani di utilizzare contante.

“Nessuna valuta digitale della Banca Centrale sarà considerata avente valore legale secondo al sezioen 16 5103 del titolo 13, dello United States Code.

E quindi in altre parole FED potrebbe anche provare a muoversi lungo questo specifico percorso, senza però poter rendere un eventuale dollaro digitale valuta avente corso legale e dunque senza poter obbligare alcuno ad accettarla in pagamento e di conseguenza, altra cosa contenuta nella legge, senza che questo possa portare ad una rimozione del contante dalla circolazione.

Con la tecnologia che avanza, gli americani non dovrebbero preoccuparsi del possibile tracciamento di ogni movimento della loro vita finanziaria o del fatto che il loro denaro possa essere cancellato.

Frasi forti che però, vada come vada la votazione, dimostrano che qualcuno dalle parti di Washington ha in realtà ben compreso quali sono i rischi insiti in questo tipo di operazioni. Rischi che in Europa nessuno o quasi sta prendendo in considerazione, almeno a livello politico, con BCE che invece continua a procedere non solo in assenza di vere consultazioni pubbliche, ma anche in assenza totale di dibattito politico, in particolare in Italia, dove nessuno né tra i vecchi né tra i nuovi eletti sembrerebbe essere minimamente edotto della situazione.

A qualcuno non quadrano…

Una discussione finalmente accesa

L’eventuale passaggio o anche la semplice integrazione per quanto riguarda le CBDC merita discussioni franche e aperte, perché si tratta di tecnologie, come abbiamo già visto più volte all’interno di Criptovaluta.it, che potrebbero cambiare radicalmente il nostro approccio al denaro e la nostra possibilità di godere di libertà che i nostri padri mai avrebbero immaginato essere in pericolo.

Vedremo se qualcuno in Europa raccoglierà la sfida lanciata negli USA e se deciderà finalmente di discutere pubblicamente, magari anche in TV dove tali temi raramente arrivano, di cosa comporterà a tutti gli effetti un’introduzione delle valute digitali. Introduzione potenzialmente pericolosa, per questioni che attengono la libertà e la privacy dei suoi cittadini.

Da gregari, magari. Ma sarebbe meglio di niente. BCE intanto non sembra sentirci da quell’orecchio e continua a spingere sul gas della creazione prima e dell’adozione poi di questi strumenti.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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