Mercati senza pace, con l’unica notizia positiva del momento che sembrerebbe essere quella di una sorta di separazione dei destini tra Bitcoin, cripto e mercato azionario. La crisi continua a mordere i listini, con nuove preoccupazioni che si affacciano all’orizzonte e che prendono la forma di Credit Suisse e di Deutsche Bank, entrambi istituti bancari che sembrerebbero essere in enormi difficoltà.
Il tutto con una riunione straordinaria e a porte chiuse del board di Federal Reserve, che si terrà oggi alle 11:30 ora di Washington e che si occuperà di rivedere e analizzare le politiche attese sui tassi di interesse per i prossimi mesi. Sì, di tensione ce n’è tanta, anche se Bitcoin sembra deciso a rimanere sopra i 19.000$ tenendo a galla tutto il settore.
Tensione che potrebbe anche fare la fortuna di chi preferisce operare sul mercato con il trading di breve periodo. Cosa che si può fare anche con la piattaforma eToro – vai qui per ricevere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI – intermediario che ha nel suo listino non solo Bitcoin, ma anche tanti altri strumenti cripto, per un totale di 78+ già disponibili e in costante aggiornamento.
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La notizia del fine settimana è la seguente: Credit Suisse, istituto bancario elvetico, navigherebbe in pessime acque e la sua tenuta, in particolare durante fasi di mercato così convulse, è piuttosto incerta. Un momento Lehman Brothers che riaccende i timori per una crisi del settore bancario simile a quella del 2008, che al tempo fu risolta con un intervento molto massiccio da parte degli operatori pubblici, quegli stessi operatori pubblici che si trovano però oggi a gestire una situazione molto differente, data l’enorme quantità di debito accumulato durante il COVID e anche la necessità di tamponare per quanto possibile la crescente inflazione.
Tutto questo mentre le situazioni problematiche, anche a livello di tenuta di diverse valute fiat ritenute storicamente forti, continuano ad allargarsi. A partire dalla Sterlina Britannica e per finire con il malato di sempre, lo Yen Giapponese, che ha aperto questa settimana di contrattazioni comunque in difficoltà.
Il primo dato della situazione, che prescinde dalla complicata congiuntura per Credit Suisse, è che i problemi sembrerebbero essere, mutatis mutandis, trasversali. Gli USA, come vedremo più avanti, hanno organizzato una riunione d’emergenza di Federal Reserve che si terrà a porte chiuse. L’Europa non sembra poter uscire dall’impasse energetica, anche a causa del recente sabotaggio di Nord Stream 1 e 2. In Asia la calma apparente di oggi è dettata più dalla chiusura dei mercati cinesi per festa nazionale che da un ritorno della tranquillità.
Che si conferma in questa particolare fase di mercato uno dei pochi porti sicuri, nonostante appunto Credit Suisse operi proprio nella Confederazione. Inutile però per molti ravvisarci degli eventuali recuperi da parte dei mercati. La situazione della Svizzera rimane unica sugli scenari mondiali e come tale dovrà continuare ad essere trattata.
Ancora non è chiaro come andrebbe interpretata la riunione straordinaria che si terrà oggi, alle 11:30. Riunione convocata lo scorso 29 settembre e che avrà sul tavolo anche il dossier Credit Suisse. La preoccupazione è che si sia già rotto qualcosa e che per quanto la banca sia al di fuori della giurisdizione e degli interessi degli USA, sarà comunque tema di discussione e di orientamento delle prossime policy. Ne sapremo di più a meeting concluso, a mercati rigorosamente aperti e con un possibile spunto di ulteriore volatilità.
Interessante anche il fatto che cripto e Bitcoin in realtà tengono a dispetto di una situazione ai limiti del catastrofico per quanto riguarda i mercati classici. Diversi tra i principali indici di borsa durante la scorsa settimana hanno fatto registrare dei nuovi minimi, mentre appunto $BTC e il grosso del comparto cripto se ne sono tenuti alla larga.
Troppo presto per parlare di decoupling però a nostro avviso: i minimi che sono stati fatti registrare soltanto poche settimane fa da parte di $BTC sono stati spinti anche dall’enorme effetto leva innescato dal fallimento di Terra Luna prima, e di Celsius e di 3AC dopo.
Prima di ritenere l’andamento dei due mercati separato, sarà meglio valutare le ultime evoluzioni e registrare i movimenti del comparto per qualche giorno.
A livello macro e dunque a livello di calendario economico saranno diversi gli appuntamenti importanti che dovremo valutare nel corso dei prossimi giorni.
Un meeting che parlerà delle policy sui tassi di interesse per i prossimi mesi. Meeting che si terrà a porte chiuse e che soltanto al termine offrirà materiale da commentare per i mercati. Ci si attende qualcosa di importante.
Per quanto l’Unione Europea sia in grado di impattare sui mercati mondiali in modo minore rispetto agli USA, i discorsi di Christine Lagarde durante una fase così complicata per l’economia saranno comunque di grande, anzi di grandissima rilevanza. L’idea che un po’ tutti si sono fatti è che in realtà BCE possa fare davvero poco anche per tamponare l’inflazione nell’EuroZona, vuoi per politiche monetarie troppo espansive negli scorsi mesi, vuoi perché una parte importante dei prezzi è legata ai corposi aumenti dei costi dell’energia.
Una narrativa si fa sempre più potente in alcuni circoli di appassionati. Il crack di diverse valute fiat potrebbe fare da innesco per un rinnovato interesse in Bitcoin in particolare e in generale per il comparto cripto. Qualcosa che sarebbe confermato anche da dati incoraggianti che arriverebbero dal Regno Unito.
Possibile? Probabilmente sì. Ma il disastro economico diffuso sarebbe comunque da contraltare, con l’adozione aumentata di Bitcoin che sarebbe, almeno a nostro avviso, una magra consolazione. Difficile essere contenti quando a morire è Sansone con tutti i filistei.
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Buongiorno a tutto il gruppo. Se fanno fallire Credit Suisse sarebbe la ciliegina sulla torta di una crisi perfetta. I banchieri che fanno fallire le banche per cui lavorano e poi escono con buonuscite milionarie.... Tutto bene finchè va tutto bene poi quando non si può più nascondere come hanno usato il denaro dei loro clienti e soprattutto usato denaro di cui non disponevano nemmeno un euro. Il problema potrebbe ancora essere tenuto nascosto ma le voci circolano in fretta e quando i clienti si presentano a chiedere indietro i soldi che hanno depositato? Già al tempo della crisi greca si sapeva che la maggior parte delle banche europee erano e lo sono ancora piene di titoli tossici ma Credit Suisse pensavo fosse un istituto più intelligente e lungimirante. Una cosa è certa, questa è una crisi mai vista e peggiore di sempre ma come si dice "quando scorre il sangue per le strade è il momento di comprare" anche se di sangue ne e corso già parecchio. La banca deve limitarsi a fare quello per cui è nata prestare soldi in cambio di interessi controllando ai raggi x l'identità dei propri clienti, pignorando il bene o i beni in caso di insolvenza. Oggi invece non è più così, usano il nostro denaro facendo operazioni ad altissimo rischio che noi non siamo nemmeno in grado e in condizioni di verificare perchè tutto top secret.
DAI IN MANO UNA PISTOLA AD UN UOMO E POTREBBE RAPINARE UNA BANCA, DAI IN MANO UNA BANCA AD UN UOMO E POTREBBE RAPINARE IL MONDO. Buona giornata.