BMW sta conducendo una campagna pubblicitaria che ruota attorno al metaverse. Il costruttore di Monaco di Baviera starebbe lanciando uno spazio virtuale dove gli utenti possono conoscere in anteprima i nuovi modelli, elettrici in primis.
Non è la prima incursione nel metaverse da parte di BMW, che già in passato aveva utilizzato la stessa tecnologia sul fronte commerciale, ma anche per quanto riguarda ricerca e sviluppo. Alla casa della Doppia Elica va inoltre riconosciuto il merito di portare il concetto stesso di metaverse all’attenzione del grande pubblico, sfruttando la potenza mediatica dei media mainstream.
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BMW prova a dire la sua nel capitolo metaverse
BMW è storicamente un marchio votato all’innovazione e alla ricerca della massima performances. Le prestigiose berline bavaresi si sono da sempre contraddistinte per il loro carattere sportivo e lussuoso, ma quel che stupisce di più è la capacità del marchio di introdurre, insieme a ogni nuovo modello, innovazioni che spesso si affermano come tecnologie di riferimento.
Un processo di innovazione continuo che prosegue parallelo anche sul fronte marketing. La campagna pubblicitaria in corso, con al centro il metaverse, è con buona probabilità l’esempio forse più significativo.
Nelle radio e TV nazionali da qualche tempo si sente parlare di un metaverse BMW dove poter scoprire in anteprima i modelli in arrivo. La campagna si concentra principalmente sulla nuova iX1, il SUV 100% elettrico scelto dalla casa per rispondere alla delicata sfida della transizione energetica.
Non è la prima BMW ad adottare tale filosofia progettuale, ma la sua controparte endotermica rappresenta la porta d’accesso al segmento SUV del brand, nonché uno dei modelli più venduti in gamma. Logico quindi mandarla avanti a sondare le potenzialità del nascente mercato. Altrettanto logica la scelta di affidare il lancio alla blockchain, tecnologia di riferimento per i nativi digitali.
Un pubblico oggi di nicchia per volumi, ma che nell’immediato futuro diventerà il target di riferimento per la rete vendita. La campagna in corso, ancora acerba nei contenuti, va considerata come banco di prova sul quale fondare le concessionarie dell’immediato futuro, reali o virtuali che siano.
Cosa ha in mente BMW?
Parliamo di contenuti acerbi perché il metaverse in questione deve forse ancora mostrarsi in toto. Sappiamo che sarà possibile osservare la nuova iX1 da vicino, e personalizzare il proprio avatar con indossabili NFT a marchio BMW, altra trasposizione on chain di un settore nel quale la casa crede fortemente: il merchandising ufficiale. In sintesi ci rivolgiamo alle nuove leve con gli strumenti del futuro.
Non ci stupiremmo di vedere incursioni nel crypto gaming, magari per saggiare le prestazioni dei nuovi modelli nell’ambiente virtuale. Qualcosa del genere d’altronde è già stato proposto da Mini, brand che fa capo al gruppo BMW, con le piccole utilitarie da guidare nel metaverse in maniera neanche troppo seriosa.
Ed eccoci ad annoverare una precedente incursione nel metaverse da parte del brand, che manda avanti il suo prodotto più giovanile probabilmente per testare la risposta del pubblico. Ancora non siamo al concetto di vendite on chain, ma scommettiamo qualche centesimo di Bitcoin che prima o i venditori virtuali affiancheranno la controparte fisica e i saloni veri e propri.
Un’altro assaggio di tale tecnologia l’abbiamo visto l’anno scorso con JOYTOPIA, metaverse che seguiva in parallelo la presenza si BMW al Salone internazionale dell’automobile IAA Mobility. Per l’occasione era stato organizzato anche un concerto virtuale dei Coldplay, a dimostrazione di quanto il marketing del brand sia sul pezzo, andando a proporre le formule giuste al momento giusto.
Il marchio già attivo nel comparto
Più di recente abbiamo visto il marchio collaborare con Fender per dare un feeling più rock al Miniverse, spazio virtuale dedicato alla piccola del gruppo per la cui realizzazione è stata chiamata in causa Horizon Worlds, piattaforma basata su AR.
Ma è sul fronte ricerca e sviluppo che le mosse BMW lasciano stupiti, confermando il carattere innovativo di un marchio non interessato solo a marketing e pubblicità on chain, come peraltro stanno facendo un po’ tutti i competitor.
Sappiamo di una collaborazione con Siemens e NVIDIA per creare un metaverse industriale presso lo stabilimento BMW di Debrecen, in Ungheria. Metaverse quindi sfruttato anche come ambiente di ricerca e sviluppo, e non solo come strumento di marketing.
Tornando invece alla campagna in corso non possiamo non notare come l’operazione potrà fungere da catalizzatore per la diffusione del termine metaverse tra il grande pubblico. Quello che segue le reti televisive e le radio nazionali, visto che i messaggi pubblicitari passano tanto in TV quanto in radio.
Il che è un bene, non solo per la tecnologia in questione ma anche per l’intero comparto di Bitcoin e criptovalute, termini che iniziano finalmente a uscire dalla loro nicchia per approdare grazie ai media mainstream nelle case di tutti gli italiani.
L’ho sempre detto che la BMW è il top.
Se non sbaglio l’anno scorso l’AUDI invece, ha deciso di appoggiarsi a ELROND per il suo metaverso…
Ricordo male?
Forse mi sbaglio ma ho questa reminiscenza….