La divisione latinoamericana di Samsung ha aperto uno spazio su Decentraland chiamato House of Sam. Qui gli avatar potranno conoscere da vicino i nuovi dispositivi e partecipare a mini giochi per vincere NFT a firma Samsung con cui personalizzare il proprio avatar.
Non è la prima incursione nel Web3 per l’azienda sudcoreana, che anzi si è dimostrata molto attiva nel sondare le opportunità offerte da blockchain e tecnologie derivate. Dal metaverse ai dispositivi con funzionalità NFT native, fino alla produzione di chip per mining Bitcoin: Samsung esplora a tutto tondo le potenzialità offerte dal comparto, con i competitor che non stanno certo a guardare.
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Samsung sbarca su Decentraland con House of Sam
Samsung Latam ha annunciato House of Sam, il suo novo spazio in Decentraland con cui rappresenterà il brand e i suoi prodotti per i clienti in area latinoamericana. Una rappresentanza virtuale si intende, e sfruttando il metaverse come punto commerciale, ma anche di aggregazione e di svago.
Gli avatar possono recarsi in negozio per un contatto ravvicinato con i dispositivi che il gigante sudcoreano dell’elettronica di consumo commercializza in America del Sud. Come ormai usuale, il punto vendita on chain offrirà anche momenti di svago e socializzazione.
Partecipando a mini giochi e concorsi s tema gli utenti potranno vincere NFT con i quali personalizzare il proprio avatar, ovviamente a marchio Samsung.
Non sappiamo se i Non Fungible Token potranno essere utilizzati anche al di fuori di Decentraland o in altre $LAND, ma se così fosse la cosa non ci stupirebbe, con i clienti che diventerebbero per qualche istante ambasciatori del marchio su blockchain.
Offriremo ai nostri clienti momenti di svago e aggregazione. Organizzeremo spettacoli, eventi esclusivi, e perfino corsi. Il tutto, gratuitamente. Vogliamo raggiungere la Generazione Z e tutti quegli utenti abituati a vivere contemporaneamente nel mondo fisico e in quello virtuale. Decentraland è il partner ideale, perché offre uno degli spazi più democratici nel metaverse.
Idee chiare e parole altrettanto incisive quelle di Arthur Wong, direttore marketing per Samsung Latam, che in poche battute individua gli elementi chiave che ad oggi hanno decretato il successo di progetti nati o sviluppati nel metaverse.
Un contatto diretto con il cliente e non solo
Elementi che peraltro non arrivano dal Web3, ma che in ambito commerciale sono vecchi come il mondo. In questo caso quindi cura per il cliente, farlo sentire coccolato direttamente dal brand stesso, offrirgli gratificazioni che in questo caso vanno declinate on chain: socializzazione tra avatar, accesso esclusivo a eventi, gadget e ovviamente la possibilità di testare seppur virtualmente i nuovi prodotti.
Niente di nuovo sotto il sole se vogliamo, ma la sfida tecnologica nel tradurre il tutto su metaverse non è affatto scontata. Arthur Wong ci ricorda come l’operazione sia indirizzata in prima battuta alle nuove generazioni, ma ovviamente il pubblico pagante risiede in massima parte in altre fasce d’età.
Ecco quindi che da un lato si cerca di attrarre un pubblico già alfabetizzato, che domani diventerà quello di riferimento, strada peraltro ormai battuta da aziende in qualsiasi contesto commerciale, e contemporaneamente far conoscere agli atei una tecnologia ancora tutta da scoprire e ben lontana da mostrare tutte le sue potenzialità.
Per ora in Sudamerica, ma l’impegno viene da lontano e arriva lontano
Quella di Samsung Latam peraltro è un’operazione da iscriversi in un contesto geografico specifico, con la casa madre già profondamente impegnata nel sondare tutto ciò di buono che arriva da NFT, metaverse, Bitcoin e criptovalute più in genere.
Solo per citare alcuni tra gli esempi più significativi: i Galaxy di ultima generazione vengono commercializzati con una collezione NFT a corredo, sebbene il particolare non sia stato sottolineato più di tanto nelle relative campagne marketing.
Ancora, i prossimi televisori in gamma avranno la possibilità di gestire NFT nativamente, sempre per intercettare un pubblico già avvezzo ai token non fungibili e le loro infinite declinazioni in quanto a usabilità e spendibilità, fuori o dentro dal metaverse. A inizio anno si parlava già dei primi smartphone con crypto wallet integrato, con Samsung che aveva annunciato poco prima il proprio ingresso nel metaverse di Decentraland.
Un piano di espansione in direzione Web3 che non lascia nulla di intentato, compresa la produzione di chip per il mining Bitcoin, a dimostrazione di come il settore dell’elettronica di consumo sia fortemente interessato a sondare le potenzialità di un ecosistema ancora ben lontano da esprimere tutta la sua potenza di fuoco. Sotto un profilo commerciale, tecnologico e di marketing. Lo sa bene Samsung e lo sa bene anche la concorrenza, che di certo non resta a guardare.