Le quotazioni di Sushiswap (SUSHI) stanno arrivando al giro di boa della settimana con una sessione di leggero arretramento, che va tuttavia contestualizzato nell’ambito del recupero ancora in atto, su questa crypto, dai minimi relativi del 18 e 21 settembre scorsi (quota 0.99).
SUSHI è reduce da una stabilizzazione durata quasi 15 giorni nello spazio fra i minimi menzionati ed il picco relativo di quota 1.14. Entro tale area si sono sviluppati per circa tre settimane ripetuti ed improvvisi cambi di tendenza. La direzionalità pare essersi fatta più chiara solo a partire da questo lunedì, grazie ad un ritorno della pressione rialzista che ha spinto il mercato da 1.02 a 1.17 nei primi due giorni della settimana. Quando sono le 13.37 di mercoledì 5 ottobre, SUSHI viene passato di mano sui principali e migliori exchange a 1.12, in calo del -3.45% da ieri.
Su grafico a candele mensili possiamo constatare come lo scenario di fondo sia sostanzialmente assimilabile a quello di tante altre valute digitali in questo ultimo trimestre dell’anno. SUSHI ha infatti attraversato il periodo estivo, ed in particolare i mesi da luglio a settembre, in progressiva compressione sopra ad un’area di supporto di lungo periodo, quella passante per 0.99/1.04.
In linea teorica ci sarebbe spazio adesso per l’avvio di un’ampia fase di recupero, visto che le resistenze più significative su grafici a lunga scansione temporale si trovano non prima degli 1.60/1.66. Già a fine luglio, peraltro, erano emerse delle novità che facevano sperare in un ritorno di interesse degli operatori. Dobbiamo tuttavia, necessariamente, procedere un passo alla volta. Il contesto degli ultimi tre mesi è infatti scarsamente direzionale, nel senso che i prezzi faticano ad imboccare e conservare una direzione precisa, e in queste condizioni sono sempre possibili repentini cambi di umore degli operatori, specialmente su crypto non pesantemente capitalizzate come questa.
Su grafico a candele da 30 minuti ci concentriamo in particolare sulla disposizione attuale dei supporti di breve/brevissimo periodo, situati a quota 1.08/1.09 e quota 1.03/1.04. Si tratta dei livelli che, nel corso delle prossime 3-5 giornate, costituiranno probabili punti di reazione in caso di arretramenti del mercato. Essendo in presenza di un segnale rialzista già in vigore, i supporti rappresentano i principali paletti tecnici da tenere sotto osservazione. Si tratta infatti dei sostegni che mantengono attivo il segnale.
Per quanto riguarda le proiezioni, segnaliamo la presenza di un’area fitta di resistenze tra 1.22/1.25. Riteniamo quindi che il target rialzista più probabile si situato in questa fase poco più sotto, a quota 1.20. Il segnale tecnico è long su ritorni dei prezzi almeno a 1.10. Il quadro descritto verrebbe annullato dal cedimento del secondo supporto, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 1.03.
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