Ubisoft ha partecipato a un round da 40 milioni di dollari lanciato da Horizon. Lo sviluppatore che era entrato nelle grazie di Polygon con SkyWeaver continua a spingere forte nel settore del gaming su blockchain, e porta dalla sua un soggetto che sull’argomento ha mostrato fino ad oggi un atteggiamento controverso.
Take-Two è l’altro attore di peso nell’investimento, ma gli occhi della comunità sono tutti puntati su Ubisoft, che sembrerebbe così mostrare un’apertura ai NFT. Sarà per loro l’ultima chiamata?
Il tutto a poca distanza da un flop, che però data la forza del comparto per il gaming non sarà l’ultima parola espressa da Ubisoft nel mondo NFT: e potremo investire sul comparto anche con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con intelligenza artificiale inclusa – intermediario che ci permette di investire al top su tutti i principali progetti cripto, con 78+ che sono già inseriti a listino.
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Ubisoft ancora sui NFT
La notizia potrebbe avere dei risvolti significativi per Ubisoft, che in fatto di crypto gaming fino a questo momento sembra non averne azzeccata una, o quasi. Notizia quindi delicata, che merita uno sguardo al comunicato col quale Horizon descrive l’ultimo round da 40 milioni di dollari.
Il finanziamento di serie A servirà per ampliare la gamma di titoli Web3 della software house, e potenziare la squadra di lavoro con nuovi sviluppatori. L’elenco dei partner commerciali annovera società del calibro di Take-Two Interactive Software Inc, a cui si devono Zynga e altri progetti di successo. C’è anche Polygon, che continua a credere in Horizon a più di un anno dalle vicende di SkyWeaver, e tanti altri nomi illustri.
Non mancano nemmeno autorevoli singoli come Shopify Tobias Lütke, CEO di Shopify, o quel Sebastien Borget che ultimamente pare si diverta a indossare l’abito talare sulla sua The Sandbox, oltre a tanti altri nomi di spicco del comparto, provenienti (ovviamente) in massima parte dal settore del gaming su chain.
Ognuno di essi meriterebbe una citazione e un link di approfondimento, ma lo spazio a nostra disposizione non è infinito e soprattutto la lista include un nome su cui dobbiamo necessariamente soffermarci. È quello di Ubisoft, il gigante dai piedi d’argilla che ancora non s’è capito se è disposto o meno a sposare la causa.
Una situazione complessa: ma i grandi vogliono la loro fetta
E no, qui non c’entra Padre Borget: il matrimonio sarebbe tra la sua azienda e i NFT, magari da adottare nell’ecosistema nel modo in cui piace ai gamer, modo che finora sembra aver decretato successo e garantito faraoniche entrate a chi ha saputo integrarli al meglio in progetti P2E. Citiamo un nome a caso, quello di Animoca Brands, per dare un’idea delle grandezze e dei soldi in ballo.
Ottica che poi è proprio quella con cui Horizon guarda al mondo che la circonda. Quello del gaming su blockchain appunto, su cui la software house punta con decisione. Una decisione da 40 milioni di dollari nello specifico, che sembra aver convinto anche Ubisoft a entrare nel giro che conta.
Sarà l’ultima chiamata per la società che in passato aveva fatto di tutto per attirare le ire della comunità, che proprio in quel momento stava decretando il successo di progetti fortemente basati sui Non Fungible Token?
Non ci è dato saperlo, ma speriamo (per Ubisoft) che l’occasione di cui scriviamo oggi sia quella giusta: ulteriori passi falsi saranno difficilmente digeribili dai gamer. Adesso manca solo Microsoft all’appello, a quanto pare.
Quello tra gaming e NFT rimane uno degli incroci più, se vogliamo, pericolosi per il mondo cripto. Un incrocio che vede già tanti nomi, oltre Ubisoft, cercare di buttare le reti per acchiappare i pesci più precoci. Il tutto all’interno di una battaglia che riguarderà molto da vicino anche i giocatori, che ormai da tempo sembrano essere, anche per queste vicende, sul piede di guerra.