FTX e Visa hanno allargato la loro partnership al fine di offrire carte di debito in 40 paesi tra Europa, America Latina e Asia. Si tratta dell’ennesimo colpo per l’exchange, e insieme dell’ennesima incursione nel mondo cripto da parte di Visa, col colosso dei pagamenti che corteggia il comparto da tempo immemore.
Un corteggiamento ben accolto da Sam Bankman-Fried, e che sfocia in un prodotto che può contribuire a far diventare le criptovalute un asset mainstream, soprattutto nei paesi in cui è massima la volatilità delle fiat locali e in cui l’inflazione è pressoché fuori controllo.
Potremo godere della carta iscrivendoci alla waiting list e nel frattempo aprendo un conto gratuito per fare trading e investimenti cripto su FTX (con sconto 5% sulle commissioni lifetime), intermediario che ci offre il top in termini di accesso al mercato, piattaforma e anche listini.
Un intermediario che ora replica il successo di uno dei suoi servizi più apprezzati, la carta di pagamento, anche in Europa e quindi dalle nostre parti.
FTX Card sarà disponibile in più di 40 paesi
FTX Card sarà disponibile in Europa, Asia e America Latina. In 40 nuovi paesi i cittadini potranno ricevere la carta di debito nata dalla collaborazione tra l’exchange e Visa. Un privilegio, per così dire, rimasto fino a questo momento prerogativa degli omologhi statunitensi.
La carta si collega al conto FTX dell’utente, e permette di pagare direttamente in criptovalute nei punti vendita che aderiscono al circuito Visa. Non è necessario quindi spostare i propri asset dall’exchange, che provvede alla transazione in automatico come se si stesse utilizzando una carta qualsiasi, collegata a un conto bancario.
Continuiamo la breve disamina tecnica di quello che parafrasando le parole di Sam Bankman-Fried potrebbe essere considerato qualcosa di diverso da un semplice prodotto finanziario. Torneremo sul CEO di FTX più tardi, ora diamo uno sguardo al sito ufficiale per scoprire che FTX Card consente di spendere Bitcoin e criptovalute in negozio, senza doverle spostare dal wallet e senza costi aggiuntivi: l’exchange non addebiterà costi alla transazione, che sarà convertita sul back-end.
Bitcoin nasce per aggirare le banche, ora gli operatori tradizionali stanno correndo per adottare le criptovalute nel loro circuito. Una tecnologia che sta scombinando le carte in tavola, ed è giusto che una società di pagamenti si faccia delle domande. Si vuole combattere questa tecnologia o magari sarebbe il caso di adottarla?
Questa la sintesi delle parole con cui Sam Bankman-Fried commenta l’importante partnership. Il CEO di FTX prosegue tessendo le lodi di Visa, e più in generale di tutti quegli operatori della finanza tradizionale che scelgono di abbracciare le criptovalute anziché contrastarle.
VISA sempre più presente nel mondo cripto
Una strana coppia quindi, quella formata da FTX e Visa? Assolutamente no, vista l’importanza dell’accordo e prestando attenzione alla lucida ironia con la quale Sam Bankman-Fried dà il benvenuto nel suo angolino di DeFi a Visa, soggetto peraltro nient’affatto che nuovo al comparto.
L’operazione, seguendo sempre il suo pensiero, farà bene ai commercianti che potranno accettare transazioni in cripto nella massima semplicità, e agli utenti che con altrettanta immediatezza potranno pagare in Ethereum, Bitcoin e qualsiasi altro asset supportato.
Un prodotto che potrebbe raggiungere una certa capillarità anche in quei paesi, pensiamo ad esempio ad Argentina e area Latam più in generale, afflitti da elevati tassi di inflazione e in cui le valute correnti soffrono di grande volatilità.
Ecco perché poco sopra abbiamo parafrasato il pensiero di Sam Bankman-Fried, che con Visa può contare su un partner non nuovo a incursioni nel comparto, e che aveva già stretto accordi con Ledger quasi un anno fa.