In Francia è andato in scena un furto di NFT in grande stile. Alcuni malintenzionati avrebbero sottratto cinque token BAYC ai rispettivi proprietari, e altri asset digitali per una cifra ancora non precisata. I criminali si sono impossessati di beni per diversi milioni di dollari utilizzando la tecnica del phishing, ma sono stati prontamente rintracciati dalle autorità, che hanno collaborato con un’investigatore attivo in ambito crypto.
Grazie all’attività congiunta di tale ZachXBT e della polizia francese le indagini hanno portato al fermo di cinque giovani hacker, tutt’altro che etici. Il comparto segna così un altro colpo nella lotta al crimine.
Segno tra le altre cose il mondo cripto e NFT è molto meno “anarchico” e al di fuori del controllo delle autorità. Segno anche della grande attrattiva però che certi asset esercitano in virtù del loro (ancora) incredibile valore.
Vita dura per i ladri, anche su blockchain
Di malintenzionati ne è pieno il mondo, e le modalità con cui si consuma il crimine sono semplicemente una questione di opportunità. Ad esempio ne sanno qualcosa gli investitori in Parmalat, tanto per citare un caso illustre (quasi) tutto italiano.
Dal Bel Paese ci spostiamo in Francia, e dalle truffe per così dire convenzionali passiamo a un caso che vede la blockchain al centro della narrazione. Cinque giovani hacker avrebbero sottratto asset digitali per un valore di diversi milioni di dollari alle ignare vittime.
Tra i beni figurano anche 5 NFT a firma Bored Ape Yacht Club, per un valore stimato in circa due milioni e mezzo di dollari, stando alle prime ricostruzioni che sono giunte in redazione. I moderni Lupin on chain avvicinavano le vittime con la promessa di trasformare le loro scimmie da disegni statici in copie animate.
I proprietari avrebbero dovuto consegnare il token al sedicente sito web, che avrebbe provveduto alle modifiche del caso. Una volta trasferito il Non Fungible Token nel wallet dell’organizzazione però, gli ignari possessori si sarebbero ritrovati con il ricordo delle loro costosissime scimmie annoiate, e niente più.
A questo punto quanto siano ingenui i possessori dei NFT trafugati non ci è dato saperlo, anche se il sospetto è forte. Oppure i cinque giovani ladri, di età compresa tra i 19 e i 23 anni, hanno messo in piedi una truffa davvero ben congegnata, con tanto di un credibile sito web e un metodo d’aggancio delle vittime degno della migliore Wanna Marchi.
Occhio sempre alle truffe: la polizia non può arrivare ovunque
Probabilmente sono vere entrambe le ipotesi, fatto sta che gli autori della truffa basata su attività di phishing sono stati rintracciati e fermati dalla polizia. Le indagini sono scattate a seguito di una segnalazione aperta da ZachXBT, investigatore specializzato in criptovalute che avvertiva le autorità dei fatti criminosi.
Da lì la palla è passata nelle mani delle forze di polizia francesi, che hanno arrestato i cinque sospetti scammer più i genitori di uno di essi. Probabilmente sapremo a fine indagini se gli Ethereum sottratti saranno rintracciati e restituiti, ma la vicenda ci fa riflettere di nuovo sul tema sicurezza in ambito crypto.
E pensa che ti ripensa, siamo andati a ripescare recenti casi analoghi. Per scoprire che una grandissima parte delle truffe su blockchain si risolve positivamente, con le autorità perfettamente in grado di risalire ai colpevoli.
Recentemente anche Bill Murray è stato vittima di scam, ma anche in quel caso i truffatori hanno i giorni contati. I nostri server sono zeppi di casi analoghi, quindi non li scomodiamo per tirarli fuori tutti in una volta.
Per farla breve ci interessa sottolineare come, ancora una colta, il comparto può vantare elevatissimi standard di sicurezza. Rimangono irrisolti alcuni importanti casi, come quello di Ruja Ignatova in fuga ormai da mesi, o la vicenda che vede coinvolto Do Kwon, responsabile del crollo Terra Luna. Anche in quel caso però, le autorità stanno ottenendo i primi significativi risultati.