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Crypto: Tether ha azzerato i commercial paper | Svolta per le riserve di USDT

2 anni fa
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Promessa mantenuta. Tether ha annunciato nella serata di ieri di aver effettivamente raggiunto quota zero per quanto riguarda i commercial paper nelle sue riserve, mettendo così definitivamente a tacere una delle polemiche maggiormente ricorrenti che riguardano la solidità del gruppo e del suo peg al Dollaro USA. Un processo che era stato già annunciato mesi fa e che ora volge al termine.

Rimossi così i titoli che venivano percepito come più rischiosi tra quelli che compongono le riserve che sono a tutela (e a perfetta corrispondenza) dei token $USDT emessi. Un ulteriore passo avanti verso la solidità, una solidità dalla quale dipende anche quella dell’intero mercato del mondo cripto, dato che $USDT è e con ogni probabilità continuerà ad essere il token stable di riferimento di tutto il comparto.

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Tether taglia i paper commerciali a zero: perché e cosa vuol dire

Quella dei commercial paper di Tether è stata una delle polemiche durate più a lungo (e anche una delle più assurde) tra le tante che hanno ciclicamente colpito questo progetto. Si tratta di debito a brevissima scadenza di grandi società, tipicamente sul mercato USA, che hanno rendimenti molto bassi proprio in virtù della sicurezza che gli viene riconosciuta.

Quota zero commercial paper per Tether

Nonostante sia oggettivamente questa la caratteristica principale di questi titoli, Tether ha comunque annunciato qualche tempo fa l’intenzione di tagliarli all’interno di un programma che avrebbe reinvestito quelle somme in T-Bills, ovvero debito a breve scadenza emesso dagli Stati Uniti d’America.

Progresso che è giunto al termine, perché secondo quanto Tether ha riportato sul suo sito ufficiale ad oggi i commercial paper detenuti in riserva sono zero. Un impegno importante ad ulteriore garanzia della qualità delle riserve dalle quali dipende il peg ovvero l’ancoraggio al dollaro del più capitalizzato degli stablecoin grazie ai quali il mercato cripto e Bitcoin può operare.

Finalmente fine del FUD?

Ne dubitiamo, dato che il FUD periodicamente innescato nei confronti di Tether ha matrice relativamente chiara e non ha mai avuto alcun tipo di legame con il concreto e con il reale. Rimane però da riconoscere che chi attacca per guadagno proprio Tether ora dovrà inventarsi qualcosa di nuovo, dato che di commercial paper non si potrà più parlare.

Complottismo? Assolutamente no. Soltanto ieri dalla causa legale che vede impegnata Tether in quel di New York è stato rimosso uno degli avvocati dell’accusa, che i nostri lettori ricorderanno impegnato anche in altre macchinazioni. Sì, quel Kyle Roche alla disperata ricerca dei segreti di Tether, cercando di coinvolgere tribunali e magnati esterni alla causa. Tanto per farci un’idea della qualità delle persone che sono state già dietro gli attacchi a $USDT. Con Tether che, ancora una volta crediamo che gli vada riconosciuto, ha risposto di nuovo con i fatti.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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