Quasi la metà delle prime 100 aziende per capitalizzazione di mercato utilizza blockchain e tecnologie derivate all’interno del proprio ecosistema. A rivelarlo un recente rapporto stilato da Blockdata, piattaforma che monitora l’adozione della blockchain da parte delle grandi imprese.
Il settore corporate attinge a piene mani da quanto di buono il comparto ha da offrire non solo su un piano strettamente finanziario, ma anche per tutto ciò che riguarda processi di produzione, tracciabilità, distribuzione e comunicazione. La blockchain trova massima adozione negli Stati Uniti, seguono Cina e Hong Kong.
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È già boom per la blockchain nelle grandi aziende
L’esclusivo elenco Global Top 100 companies by market capitalisation può quasi dirsi diviso a metà. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Blockdata, il 44% delle prime aziende per capitalizzazione di mercato adotta la blockchain nel proprio ecosistema.
La distribuzione geografica su scala globale pende decisamente verso gli Stati Uniti, dove risiede il 63% di tali società, mentre il resto del gruppo è sparso nel resto del mondo, con il 12% che si concentra in Cina e a Hong Kong.
Come facilmente immaginabile gran parte del totale arriva dai settori hi-tech, telecomunicazioni e media. Fanno parte di questo 36% società come Meta, che sta mettendo in atto un poderoso piano di espansione in chiave Web3 i cui sviluppi sono spesso sulle nostre pagine. Sebbene gli ultimissimi aggiornamenti non raccontano un quadro così idilliaco, il gruppo di Zucherberg prosegue dritto per la sua strada. Gli ultimi accordi con Microsoft sono la prova che il gigante dei social network ha intrapreso un percorso che non prevede dietrofront.
Il processo di adozione della blockchain ormai è irreversibile, e c’è da aspettarsi che il 44% di cui parliamo oggi sia un numero destinato a salire in breve tempo. Un’altro colosso del settore hi-tech citato nel rapporto di Blockdata è Nvidia, che sta sviluppando tecnologie da sfruttare nel metaverse.
Quello del metaverse in particolare è un settore in fortissima espansione, e che promette rientri miliardari. Logico aspettarsi l’interesse di aziende e istituzioni, ma anche la comunità scientifica non rimane affatto indifferente ai mondi virtuali su chain.
Abbiamo citato Hong Kong come una tra le aree in cui si concentra la maggior parte delle aziende prese in analisi da Blockdata. In quest’area il metaverse è oggetto di studio da parte di prestigiose università, a testimonianza dell’appetibilità di una tecnologia le cui potenzialità sono ancora tutte da scoprire, e da sfruttare.
Non solo hi-tech, ma anche commercio
Al 36% del gruppo di Meta fa seguito il 20% rappresentato dalle aziende che operano nella vendita al dettaglio. Anche qui possiamo citare tanti casi, tra cui quello di Walmart che sta puntando molto su NFT e metaverse per fidelizzare la clientela. Nel gruppo di Walmart troviamo anche McDonald’s, che ha iniziato ad accettare pagamenti in Bitcoin anche nel suo ristorante di Lugano.
Potremo citare decine di altri casi, come PayPal che di recente ha aperto ai trasferimenti in criptovalute anche al di fuori del proprio ecosistema. La lista sarebbe estremamente lunga, troppo lunga per entrare in un articolo.
Quel 44% che si legge nel rapporto di Blockdata la dice lunga: l’adozione della blockchain nelle più strutturate organizzazioni aziendali è un processo ormai irreversibile, e nonostante i mercati ribassisti sempre più società continuano a investire in progetti Web3.